Capitani orgogliosi: macchia cancellata e adesso si riparte

Le lacrime di Cannavaro e Grava: «I compagni ci hanno aiutato molto»

Tutto il pomeriggio a casa, in attesa di notizie. Computer, tv e telefonini accesi. L’ansia che cresce minuto dopo minuto, quella squalifica di sei mesi che pesa come un macigno, un’ingiustizia impossibile da digerire. La telefonata giusta è quella di Gaetano Fedele, il procuratore di Cannavaro e Grava. «È fatta, c’è l’assoluzione, siete stati assolti», informati in tempo reale Paolo e Gianluca.
Il capitano ha esultato come se avesse segnato un gol, o come se il suo Napoli avesse centrato la vittoria più bella, come se avesse vinto lo scudetto. Poi è scoppiato in lacrime: gioia ed emozione, la tensione che si è sciolta in un attimo dopo un mese di grandi sofferenze. «Una gioia grandissima, è stata fatta giustizia», ha riferito il capitano al suo manager. Poi lo ha scritto sul sito del Napoli. «È una gioia immensa, a distanza di mezz’ora sto ancora piangendo dalla commozione: è stato un mese terribile, un inferno. È una liberazione, sono stato molto male, non potrò mai dimenticare cosa ho passato in questo mese. Voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino: dalla società, per tutto ciò che ha fatto, al mister e ai compagni che mi hanno confortato tutti i giorni». Commosso anche Grava, a casa con la famiglia, che ha poi commentato sul sito del Napoli: «Quando ci siamo sentiti io e Paolo ci siamo messi a piangere dalla gioia. È la fine di un incubo, solo noi possiamo sapere quanto abbiamo sofferto e cosa abbiamo provato in questo mese. Sembrava un incubo dal quale non riuscivo più a svegliarmi. Provo una gioia immensa, sono felice che giustizia sia stata fatta». Paolo Cannavaro era a casa a via Manzoni con la sua famiglia, la moglie Cristina e i tre figli. Papà Pasquale, era a Dubai, con l’altro figlio Fabio ed è stato informato telefonicamente da Enrico Fedele. Poi insieme hanno telefonato a Paolo. Faio ha lanciato anche un twett.
«Sono commosso: la felicità di tutta la famiglia Cannavaro, siamo tutti in lacrime, si è tolta una grande macchia che ci stava facendo annegare. È la notizia più bella che può esistere nel mondo dello sport, per quello che ha dato la famiglia Cannavaro al calcio. Abbiamo fatto ancora la storia del calcio con questa sentenza. Da oggi possiamo dire che il giorno 17 non porta sfortuna», ha dichiarato papà Cannavaro a Radio Crc. E ha parlato anche Adriano Grava, il papà di Gianluca. «C’è stato un intervento divino. Il fascicolo dell’omessa denuncia è finito fortunatamente nelle mani giuste. Mio figlio è partito per il ritiro solo per vincere quel triangolino tricolore prima di smettere. Ed ora il suo sogno si può realizzare». Gioia vera. Lacrime e commozione. Cannavaro e Grava avevano la coscienza pulita, per questo volevano giustizia piena, attraverso l’assoluzione. E il successo pieno è arrivato. «La vittoria dell’onestà, dello sport e della trasparenza. Paolo e Gianluca avevano la coscienza a posto», ha dichiarato Gaetano Fedele. Grande soddisfazione del legale, Ruggiero Malagnini. L’incubo che si è dissolto in un attimo. Un mese tremendo: la squalifica, le due partite contro Roma e Palermo viste dalla curva B. La tristezza ma anche la consapevolezza che tutto potesse risolversi per il meglio. Non hanno mai perso fiducia nella giustizia sportiva e non hanno mollato un attimo. Si sono sempre allenati con la squadra, anche ieri mattina Cannavaro e Grava sono stati impegnati nella partitina undici contro undici, la prova generale per la trasferta di Firenze. Ora tornano a disposizione di Mazzarri, faranno parte dei convocati per la partita di Firenze. E il tecnico dovrà decidere se lanciarlo subito in campo, cosa probabile.
Un pomeriggio dalle emozioni forti. Le telefonate dei dirigenti, dei compagni, dei colleghi e degli amici. Il twett di Lavezzi. «Un grande abbraccio a Paolo e Gianlu, ben tornati». Tra telefonate e messaggi il cellulare del capitano è diventato caldissimo, a un certo punto è andato in tilt. Oggi per tutti e due sarà un altro giorno, i compagni e tutti gli addetti prepareranno un’accoglienza speciale.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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