“L’unica a fare questo in Italia e l’Atalanta, e guardate che risultati ha avuto – prosegue Capello, intervenuto a Sky – In Europa si gioca a un altro ritmo, e non siamo abituati. Certo, i settori giovanili hanno pochi italiani, i giovani convocabili non trovano spazio in A, ma alla base c’e’ questa idea di calcio sbagliata. Siamo il Paese del passaggio indietro al portiere…”. “Se attaccanti ‘verticali’ come Osimhen, Lukaku, Abraham che nei loro campionati erano normali in A diventano fenomeni, dobbiamo porci delle domande”, ha aggiunto Capello. “Agli arbitri dico di fischiare meno, ai giocatori di tuffarsi meno, agli allenatori di inventarsi qualcosa di diverso, ai settori giovanili di dare spazio agli italiani. Mancini e’ un ottimo allenatore, ma ieri con la Macedonia del Nord era evidente la mancanza di freschezza atletica”. E quanto al possibile rinnovamento, “mi sorprende leggere le statistiche di certe partite: quel giocatore ha fatto 45 passaggi, ma quanti utili o illuminanti? Non c’e’ piu’ chi apra il gioco, chi faccia un lancio in profondita’. Qualcosa sta provando Italiano, qualcosa Blessin al Genoa che e’ anche piu’ avanti di Klopp. Ripeto, la via e’ il modello tedesco, se inseguiamo quello spagnolo la tecnica non c’e’..”
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