Fabio Capello ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero. Ecco un estratto delle sue parole riguardo gli allenatori italiani e gli stadi:
“Gli allenatori dell’anno? Pioli e Mourinho. Il primo ha riportato il Milan al successo, il secondo si è riconfermato allenatore di dimensione internazionale. José ha ottenuto un successo molto importante. Allegri, Sarri e Spalletti hanno pagato il ritorno in serie A. Andava concessa loro una stagione di transizione. Ora sarà il momento della verità [..]
[..] Avevo scoperto questa formula in Inghilterra. Non mi aveva turbato: era così da sempre e per me non c’erano problemi. Mi lascia perplesso il fatto che cerchiamo sempre di più di copiare gli inglesi. Capisco che la Premier sia il modello di riferimento, ma allora importiamo cose più importanti. Come gli stadi: qui abbiamo un handicap spaventoso del quale non riusciamo a liberarci. La burocrazia ci lega in tutti i modi: Roma, Milano, Firenze, il problema è generale, riguarda il sistema paese. Qualsiasi tentativo di migliorare e innovare si rivela impossibile. Ai tempi del settore giovanile del Milan mi scontrai con Comune, Provincia, Regioni e comitati di quartiere. Un muro invalicabile. La questione degli stadi è prioritaria: la ripresa economica del calcio dipende dagli impianti”.
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