Se Gonzalo Higuain è diventato… Gonzalo Higuain, una parte del merito è di Fabio Capello, l’attuale ct della Russia che nel gennaio 2007 è stato il primo tecnico dell’argentino appena arrivato a Madrid. Il Real lo aveva acquistato poche settimane prima dal River Plate pagandolo 12 milioni di euro e il Pipita era un ragazzo di 20 anni, figlio d’arte, ma pur sempre a zero a livello di conoscenze nel calcio europeo. Avere la fortuna di essere allenato da un tecnico della bravura e dell’esperienza di Capello per lui è stato fondamentale e in quei sei mesi trascorsi insieme nel club merengues, Higuain ha imparato molto, giocato parecchio e vinto la Liga al primo tentativo. Adesso Don Fabio, aiutato dal fidato general manager Oreste Cinquini, sta lavorando per consentire alla Russia di centrare la qualificazione ai prossimi Mondiali in Brasile (nella classifica del suo girone ha 2 punti di ritardo dal Portogallo, ma ha disputato 2 partite in meno) anche se continua a seguire con attenzione il calcio italiano e i suoi ex “allievi”. Inevitabile parlare con lui del colpo Higuain da parte del Napoli. L’ex ct dell’Inghilterra non ha avuto dubbi nell’elogiare a più riprese l’operazione conclusa dal club azzurro e nel sottolineare che Gonzalo non avvertirà il peso dell’eredità di Cavani. Un bel biglietto da visita.
Capello, com’è nata l’idea del Real di acquistare Higuain?
«Lo conoscevo bene e quando arrivai a Madrid, insieme con Franco Baldini e Predrag Mijatovic, decidemmo di puntare su alcuni giovani sudamericani interessanti. Concludemmo gli acquisti di due argentini, Gago e Higuain, e di un brasiliano, Marcelo. Le operazioni furono portate a termine nell’arco di pochi mesi e credo che i tre abbiano dimostrato il proprio valore».
Quali erano le principali caratteristiche del Pipita appena arrivato dal River?
«La vivacità e la capacità di muoversi che mostrava sul campo, ma anche il modo interessante di attaccare la porta. Si vedeva che aveva grandi potenzialità».
Quanto è cresciuto rispetto al 2007?
«Tantissimo, ma il merito di questi progressi è tutto suo perché ha lavorato molto. Era un giocatore buono e interessante, adesso è un grande attaccante».
Quanto è stata importante l’opera di Fabio Capello?
«Credo che Higuain abbia soprattutto avuto la fortuna di lavorare con Raul, uno che in area di rigore è sempre al posto giusto al momento giusto. Gli dicevo: “Copia Raul e impara a muoverti con e senza palla come fa lui”. Direi che mi ha ascoltato».
Vedendolo in tv, in cosa è diverso rispetto a quando lo allenava lei?
«E’ maturato tantissimo come giocatore: adesso è più completo ed è sicuramente un attaccante di primo livello. Per Higuain parlano i numeri: avete visto quanti gol fa? Per una punta contano quelli».
Il Napoli ha fatto un affare acquistandolo?
«E’ un ottimo giocatore e anche un ragazzo a posto. Lavora tanto in campo e quando ero a Madrid io, non ha mai dato un problema: sempre positivo, sempre pronto a sacrificarsi per la squadra, sempre al suo posto nello spogliatoio e positivo nei rapporti con i compagni».
Cosa può dare Higuain al Napoli?
«Il Napoli è una società seria e importante, Higuain è un attaccante che segna. Mi sembra che il matrimonio abbia tutti i presupposti per essere ricco di soddisfazioni per entrambe le parti».
Pensa che Higuain possa avvertire la pressione di sostituire Cavani?
«Perché dovrebbe? Lui ha giocato e segnato tanto con il Real Madrid che è la squadra più importante del mondo e ha uno stadio molto caldo ed esigente come il Bernabeu. Credo che quando uno ha indossato la maglia del Real non ha problemi di pressioni nel momento in cui cambia formazione».
Cosa si aspetta da Higuain in Serie A?
«Sono convinto che farà bene. Come a Madrid».
Benitez è il tecnico ideale per farlo inserire nel calcio italiano?
«Benitez è bravo. Sotto questo aspetto è una garanzia».
Il Napoli ha fatto bene ad affidarsi allo spagnolo per il dopo Mazzarri e per dare l’assalto allo scudetto?
«Conosco bene Benitez: è uno di quei tecnici che sanno fare il loro lavoro. Per lui parlano i risultati ottenuti durante la carriera e i trofei vinti».
Qual è la dote migliore di Don Rafé?
«Sa far rendere al meglio i giocatori che gli mettono a disposizione. Se ci pensate non è una dote da poco…».
Benitez si è ispirato al Milan di Sacchi e di Capello durante il suo percorso professionale.
«Lo ha detto lui e fa piacere. Benitez è bravo, fidatevi».
Il Napoli ha colmato il gap con la Juventus e può lottare per il primo posto?
«Fare pronostici non mi piace e poi certi discorsi adesso non hanno senso perché non solo non è iniziato il campionato, ma manca ancora oltre un mese alla fine del mercato. Alcuni acquisti e cessioni possono cambiare il quadro della situazione. Meglio affrontare l’argomento in futuro».
La campagna acquisti del Napoli con Mertens, Callejon, Rafael, Albiol, Reina e Higuain è da scudetto?
«Credo che il Napoli abbia fatto le cose più interessanti. Sul mercato direi che ha lavorato bene come altre due società».
Una è la Juventus capace di prendere Tevez e Llorente?
«Esatto».
E l’altra?
«La Fiorentina. Con Gomez e Rossi ha un ottimo attacco e una rosa importante».
Il Milan invece sta cercando di acquistare Honda che lei al Cska Mosca ha visto giocare spesso. Galliani farebbe un affare prendendo subito il giapponese?
«Honda è ancora… sull’Honda. Saluti».
La Redazione
G.D.
Fonte: Corriere dello Sport
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