«La riduzione da due a uno extracomunitari tesserabili è stata approvata dal consiglio federale con il voto contrario della Lega di serie A. Riteniamo che questa conclusione lasci l’amaro in bocca e non risolva i problemi del calcio italiano. Rischia di apparire come il classico topolino partorito dalla montagna».Lo ha dichiarato il presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta, al termine del consiglio federale della Figc. «Prendiamo atto con molto rammarico di questa decisione – ha aggiunto Beretta – la nostra posizione spingeva per restare con la situazione esistente, e con la volontà di varare un progetto organico a più largo respiro. È un approccio che non condividiamo anche perchè arriva nel momento in cui il mercato è già aperto e potrebbe causare problemi a diverse società – ha sottolineato ancora il numero uno della Lega – anche perchè gli extracomunitari riguardano quasi esclusivamente proprio i club del massimo campionato». Beretta ha poi spiegato che – in base alle vecchie regole che prevedevano il cambio di due extracomunitari da estero contro due extracomunitari verso l’estero, e alla situazione degli attuali tesseramenti dei 20 club della massima serie -, «i giocatori non Ue che sarebbe stato possibile tesserare per il prossimo campionato di serie A sarebbero stati comunque un massimo di soli 12». Sulla riduzione da due ad uno degli extracomunitari tesserabili si è espresso con toni forti anche Zamparini. “E’ la più grande cavolata che si possa fare. E’ un provvedimento fatto da incapaci. Chi ha preso questa decisione deve andare a casa”. E’ questo il duro commento del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini a Palermo24.net sul nuovo provvedimento della Figc. Quando fanno queste cose in corsa dimostrano di essere delle persone incapaci. Invece di gestire le cose per bene fanno solo del male, come se il campionato del mondo l’avessimo perso per i due extracomunitari. Chi ha preso questo provvedimento deve vergognarsi e i fatti lo dimostreranno, ma questi non hanno vergogna di nulla. Io cosa avrei fatto dopo l’uscita di scena dell’Italia dal Mondiale? Nulla, perché – conclude Zamparini – bisogna imparare a perdere”.
La Figc ha perso un’altra occasione per acquistare credibilità. Piuttosto che analizzare nel complesso la situazione del calcio italiano, curare i settori giovanili, interessarsi delle infrastrutture sportive, la Figc ha scelto la via del provvedimento ispirato dalla necessità mediatica di dimostrare che si è fatto qualcosa per ridare fiato al movimento, colpito dall’eliminazione dell’Italia dai mondiali. La risposta dei club di serie A non supera la questione degli interessi di bottega, ma questo provvedimento non è all’altezza della sfida del calcio italiano. L’Italia è uscita a causa delle insensate convocazioni di Lippi, dovute ad interessi di procuratori e dirigenti. Inoltre il problema del movimento non è rappresentanto dagli extracomunitari, ma dagli interessi che dominano questo mondo, a cominciare dal vertice, dai dirigenti, che dopo tanti fallimnenti dovevano semplicemente dimettersi. Nessuno si interessa dei disastri economici della serie B e della C, non si pensa a coordinare il lavoro dei settori giovanili, delle nazionali under 17, under 19, under 21 e di quella maggiore. Siamo alle solite, lo stile italiano di non affrontare i problemi, ma di coprire il polverone mediatico, ha vinto nuovamente.
Ciro Troise
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