Non si attenua il clima di fuoco attorno al nodo della presidenza della Figc che andrà in scena domani all’Hotel Hilton all’aeroporto di Fiumicino. Anzi. I toni si alzano, si esasperano. E la cosa curiosa è che il cuore degli attacchi da parte dei dissidenti, parliamo delle “9 sorelle” firmatarie del documento per un commissario, non è Tavecchio, ma Claudio Lotito, il presidente della Lazio. Il quale ha scelto il ruolo di grande elettore unico quanto a iper-esposizione, visibile più del candidato presidente in questa corsa elettorale. In più non possono essere solo voci quelle che vedono il numero uno della Lazio, proprietario della Salernitana di Lega Pro con Marco Mezzaroma, futuro vicepresidente del governo del calcio che vorrebbero i Tav.
L’AFFONDO. Urbano Cairo, esponente del fronte dei 9, ha deciso di far partire l’affondo su Lotito appena arrivato a Forte dei Marmi. «Ha parlato di killeraggio mediatico, è totalmente improprio: non è un killer chi esprime posizioni differenti da quelle di Lotito. E non capisco tutta questa sua attività di tutore nei confronti di Tavecchio, che sa benissimo difendersi da solo. E’ un’attività che svilisce la figura di Tavecchio» . Ma non finisce qui, Cairo incalza. «Mi sono stupito di vedere Lotito all’assemblea di B: lui è un consigliere di Lega come tanti, non vedo il motivo per cui dovesse partecipare ad una assemblea in cui non c’entra nulla, a meno che non possieda una società di B» . E qui l’unica cosa che viene da pensare è che il presidente del Torino possa riferirsi forse a qualcosa che pochi giorni fa ha persino animato un dibattito sui social network tra tifosi: sostenevano che Lotito fosse proprietario del Bari ed è persino intervenuto il presidente della Lega di B Abodi per rassicurare quei tifosi su una verità diversa. «Se ha fatto delle promesse a nome della Lega di A – ha chiuso Cairo – ha sbagliato, perché non ha nessun titolo per farlo. Non vorrei che tutto questo fosse legato al fatto che Lotito ha ambizioni in sede federale. Leggo che vorrebbe fare il vicepresidente o il delegato per il club Italia: sarebbe un gravissimo conflitto di interesse essendo lui il presidente di una società di A» .
LA PREMESSA. Lotito aveva attaccato nel pomeriggio da Sport Mediaset. «Ritengo che Carlo Tavecchio abbia un consenso tale da poter fare il presidente della Figc, nonostante tutte le pressioni mediatiche e questo atto di killeraggio elettorale che è stato messo in campo da persone con fini che non hanno nulla a che fare col calcio». Da qui all’attacco al documento dei 9. «Innanzitutto non sono convinto siano nove perché ritengo che alla fine diversi di questi voteranno per Tavecchio. Questa mancanza di consenso a posteriori non trova riscontro poi in termini di statuto, per modificare una delibera servono 14 voti, non certo 9» . Per finire ad Albertini. «Fa un po’ come Fedro con l’uva. Avrebbe dovuto fare questo ragionamento un mese fa, e non oggi che i club che pensava lo sostenessero preferiscono abdicare a un diritto-dovere. Un commissario sarebbe un atto estremamente antidemocratico e creerebbe solo problemi alla Federazione. Io vicepresidente con delega alla Nazionale? Tutte fantasie, adesso quello che conta è raggiungere l’obiettivo e cioè l’elezione di Tavecchio, anche con un voto» .
LA CONTROREPLICA. La risposta a Cairo è arrivata alle 23 dal presidente del Genoa Enrico Preziosi. «Più che porsi il problema del perché Lotito con coerenza difenda Tavecchio, forse Cairo dovrebbe spiegare le ragioni occulte del suo voltafaccia. Che poi il detentore del terzo polo televisivo italiano, nonché socio di Rcs, si metta a parlare di conflitti di interessi inesistenti riferendosi a Lotito ricorda la parabola di chi che bada alla pagliuzza nell’occhio altrui e non vede la trave che c’è nel proprio. Perché scagliarsi contro Lotito? Solo stizza. O forse c’é dell’altro, ad esempio il ricordo di come è stato eletto in consiglio di Lega. Si chiama sindrome del beneficato riottoso, ed emerge col caldo e nei momenti d’ira quando è impossibile nascondere con atteggiamento farisaico i sentimenti dell’invidia e della rabbia per aver perso, non solo la faccia, ma anche la partita» . Cairo ha risposto ancora: «Rispondo all’unica cosa che ho capito di tutta la dichiarazione di Preziosi a proposito del mio presunto conflitto di interessi in Rcs: io non ho nessun conflitto di interesse perché in Rcs sono un semplice socio e non ho alcun ruolo gestionale. Diverso sarebbe il caso di Lotito» .
Albertini in hd. Demetrio Albertini aveva parlato a Sky prima che esplodesse la bagarre. «Direi che la Federazione di Tavecchio potrebbe essere in bianco e nero, mentre la Federazione di Albertini sarebbe in HD. Il corporativismo della Federazione l’ho vissuto in questa campagna elettorale. Non siamo pronti affinché un ex calciatore possa essere presidente di tutti» . Attorno tutto s’infiamma. Quarantottore al via.
Fonte: Corriere dello Sport
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