Spegnere l’incendio, recuperare un minimo di normalità. Le fiamme erano alte, difficile individuare chi ha gettato il primo cerino. Però adesso nel ritiro dell’Argentina arrivano gli idranti. Scende in campo il presidente Claudio Tapia, che come prevedibile smentisce senza mai nominarlo l’ammutinamento dei giocatori e che si appella all’unità, con richiami al quarto potere e all’argentinità: “Moltissimo di quello che avete scritto è una bugia, non è successo. Avete visto stamattina l’allenatore dirigere e i giocatori allenarsi. Il destino ci ha dato un’altra possibilità e vogliamo sfruttarla per i tifosi, gli unici che non vogliono danneggiare l’immagine di questa squadra”. Ammette che c’è stata una riunione, anche con toni alti, ma attacca la stampa: “Voi giornalisti siete davvero il quarto potere, e ci sono modi diversi di esercitare il potere. Non dimenticate che siete comunicatori, ma usando questa funzione spesso trascendete, mettete dubbi, tergiversate. Adesso è il momento di dimostrare che siete dei veri argentini”.
MASCHERANO — Subito dopo il presidente federale prendono la parola Mascherano, indicato come il “capo degli insorti”, e Lucas Biglia. Il senatore ex-Barça parte così: “Non prendiamoci in giro, se siamo in questa situazione è perché abbiamo fatto tanti errori. Però tutto questo rumore intorno a noi non ci fa bene. Non aiuta mai, specialmente quando fa riferimento a divisioni e non all’unità. Abbiamo avuto sì una riunione con l’allenatore, ma solo per portare ognuno il suo contributo, ma con al centro solo il calcio. Con Sampaoli i rapporti sono normali”. Poi attacca il tecnico Caruso Lombardi, che ieri aveva fatto circolare la voce di una rissa fra “Masche” e Pavon: “E’ una persona nefasta”. Lucas Biglia prova a spiegare i problemi: “Quando cambi tanti giocatori e anti schemi in così poco tempo è normale che qualcosa non funzioni. E poi tutta la spazzatura che ci tirate addosso ci colpisce”. Ora che sono entrati in campo spazzini e idranti (un po’ tardi, in realtà), resta comunque una Nigeria da battere.
AUGURI MESSI — Intanto anche in campo si lavora per la distensione, o perlomeno per una immagine di distensione. Oggi a Bronnitsy, sede del ritiro, allenamento con i classici primi 15 minuti aperti a fotografi e stampa. Prima dell’inizio Sampaoli è andato da Leo Messi, per un abbraccio e un bacio di compleanno. La Pulce compie 31 anni, e ha incassato gli auguri senza reazioni degne di nota. La cittadina a un’ora da Mosca che ospita l’Argentina oggi ha programmato una sorta di happening, con partite amichevoli, concerti e torte giganti per festeggiare i 31 del numero 10. Lui ovviamente non ci sarà, ma il “Messipalooza”, come è stata ribattezzata la festa, si farà senza. Alla peggio potrebbero farsi mandare il Messi di cioccolato, a grandezza naturale, che una pasticceria moscovita ha messo in piedi per la stessa ricorrenza.
Fonte: Gazzetta
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