«C’è qualcosa di più bello e significativo che vedere Lorenzo Insigne, giocatore che arriva da una cittadina dell’hinterland napoletano, dalla periferia degradata, simbolo di questo Napoli?». Raffaele Cantone, magistrato di Cassazione, è l’autore di «Football Clan. Perché il calcio è diventato lo sport più amato dalla mafie» (Rizzoli). Il libro di Cantone e Gianluca Di Feo parla in buona sostanza dei rapporti tra mafie e pallone. Ma non è solo un garbato atto d’accusa a un sistema così indulgente con se stesso da chiudere sempre gli occhi davanti a contaminazioni spesso evidenti.
Cantone, il Napoli che vince è in grado di mandare un segnale positivo?
«Premessa. Sono un grande tifoso del Napoli ed è chiaro che la prima cosa che emerge è la validità del progetto economico di questo club, in prima fila per il rispetto delle norme sul fair play finanziario».
Il suo nuovo idolo è un ragazzino di Frattamaggiore.
«Questo è davvero significativo dell’effetto positivo che il calcio può avere come ascensore sociale: la società investe sui giovani di Napoli e della sua provincia. In molti potrebbero avere la grande voglia di seguire il suo percorso, comunque fatto di sacrifici e di rinunce».
De Laurentiis è molto impegnato sul tema della legalità.
«È vero. Due cose su tutto: aver scelto Castelvolturno come quartier generale è stato un modo per dire che quella non è solo una terra di camorra ma anche la sede di una delle squadre di calcio più importanti d’Italia e d’Europa. E poi è stata anche importante la scelta di far sfilare allo stadio i familiari delle vittime innocenti della camorra. Un segnale di enorme sensibilità».
Cavani e tanti altri si sono fatti fotografare con molti di quei familiari.
«Sotto il mio punto di vista non c’è stato nulla di più bello: questo è stato davvero un messaggio importante. Ma negli ultimi tempi c’è stata anche qualche ombra».
Quelle che racconta nel libro?
«Certo, magari ingenuità: ma la foto di Hamsik al fianco del boss, le visite di Santacroce nell’abitazione del pregiudicato agli arresti domiciliari, le frequentazioni di Lavezzi, la presenza di Lo Russo a bordo campo sono un invito a non abbassare mai la tensione in una realtà così complicata».
4.fine (le precedenti puntate sono state pubblicate il 5, 6 e 7 dicembre)
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro