Ma al terzo indizio c’è il sospetto d’essere al cospetto della prova-provata che tra Napoli e Inter sia calato il gelo e che nulla sia come prima. C’era una volta il feeling, manifestazione di stima che un bel dì raggiunse l’apice intorno ad Hamsik, accostato al Milan e però tirato fuori dal mercato con una dichiarazione-provocazione del presidente partenopeo: «Se proprio dovessi cederlo, e non accadrà, lo darei a Moratti ch’è un gentiluomo». Poi qualcosa è cambiato ed ora non si tratta ma s’erige un muro dietro il quale si nasconde una storiella last minute del mercato.
Accade tutto all’alba dell’ultimo giorno utile per procedere con acquisti e cessioni e l’Inter ci prova: chiede Paolo Cannavaro a Bigon, per concedere a Mazzarri un altro difensore, ed offre il ventiseienne Andreolli, difensore mancino sul quale il ds azzurro s’era tuffato in passato. «No, grazie». Può sembrare una manifestazione di disinteresse assoluto ad avviare una trattativa sul capitano, per il momento finito in panchina, e invece – poche ore dopo – con il Milan c’è almeno uno scambio di opinioni che di fatto alimentano la possibilità di scambio: io do uno Zaccardo a te e tu dai un Cannavaro a me. Niente da dare, ma dopo aver sondato i manager e dunque avviato una procedura. Inter e Napoli hanno interrotto le relazioni commerciali dopo il blitz che il 7 dicembre scorso ha portato Campagnaro in nerazzurro a parametro zero: «Ci aspettavamo almeno una telefonata». Invece la scoperta avvenne a mezzo stampa.
La divergenza parallela s’è accentuata successivamente con la gestione dell’affare Gargano, restituito a Castelvolturno al termine di un atteggiamento ritenuto poco limpido alla Pinetina. Ma un peso, nei rapporti, ha avuto anche la scelta di Mazzarri e la sua strategia per comunicare al Napoli il proprio addio: a quel punto, c’è stata la netta chiusura a discutere di Zuniga e, prima del suono della sirena, il rifiuto a coinvolgere Cannavaro in qualsiasi operazione. Nessun rinforzo all’ex allenatore: pure Agatha Christie l’avrebbe sospettato…
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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