Il solito sorriso rassicurante, tanti buoni propositi. Paolo Cannavaro carica la sfida. «L’anno scorso l’Inter ci eliminò ai rigori, un’occasione per vendicarci. In palio c’è la semifinale di coppa Italia e tutti quanti noi ci teniamo tantissimo».
Rassicura sullo stato di salute del Napoli. «Stiamo bene e abbiamo voglia di giocarci al meglio le nostre carte in tutte le manifestazioni. Il campionato? Mazzarri ha fatto dei riferimenti numerici indicando il settimo posto e poi ha parlato a caldo, il presidente ha auspicato uno dei primi cinque posti. Io dico che voglio arrivare il più in alto possibile e credo che possiamo ancora inseguire il terzo posto».
Difesa diventata tutta di un tratto ballerina, errori dei singoli e gol evitabili. «Sì, ma non sono preoccupato proprio perchè sono stati errori di singoli e di non reparto, a Palermo avevamo sofferto di più. Forse abbiamo difettato in lucidità nelle ultime due partite e comunque alla fase passiva contribuisce tutta la squadra come alla fase offensiva. Meriti e demeriti vanno sempre divisi nella stessa misura tra tutti».
L’Inter avversario da rispettare ma una partita nella quale il Napoli può esaltarsi. «Infatti, troveremo di fronte una grande squadra e ovviamente sarà durissima. Però sarà partita vera, come quelle di Champions, le grandi squadre se la giocano e non pensano a fare solo barricate. Dovremo essere avvantaggiati». Il modulo, la difesa a tre. «Quella che ci dà maggiore solidità, quando nei finali di partita giochiamo a quattro succede perchè il tecnico ci dice di andare all’arrembaggio per recuperare le partite. In fase difensiva rischiamo di più perchè spesso ci troviamo due contro due». Gli avversari. «Milito o Pazzini? Sono due grandi campioni, è uguale». L’eventualità dei rigori. «Cavani e Hamsik hanno sbagliato? Io farei peggio, sicuramente il rigore non lo tiro».
Il vecchio sogno di alzare un trofeo con il Napoli, il tatuggio per ricordare la data della promozione in A. Cannavaro pensa positivo. «Passare significherebbe avvicinarsi alla finale. Noi siamo sereni e ci crediamo: in Champions dicevano che avremmo conquistato un punto e ne abbiamo ottenuti undici. Gli ultimi due pareggi non devono demoralizzare: in Italia tutte le partite sono difficili, comprese quelle con Bologna e Siena». Difesa meno coperta con Inler rispetto a Pazienza. «No, sono giocatori un po’ diversi».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro