Il capitano del Napoli, Paolo Cannavaro:
«Né io né mio fratello possiamo offrire posti di lavoro». Ha approfittato dell’intervista su Radio Marte – emittente ufficiale del club – per un singolare chiarimento. Il difensore, rimasto a riposo nel match di Europa League contro gli ucraini del Dnipro, ha parlato del riscatto della squadra dopo la sconfitta di Bergamo e la deludente prestazione con il Torino, ma poi ha fatto una puntualizzazione: «Ci sono persone che credono che Fabio ed io siamo titolari della nuova struttura sportiva che sta sorgendo a Soccavo. C’è chi ci chiede informazioni per iscrivere i figli, altri si propongono per posti di lavoro… Ma la famiglia Cannavaro non c’entra in questa iniziativa, non so più come dirlo».
La voce si era diffusa nelle scorse settimane mentre procedevano i lavori per la realizzazione della struttura, che fa capo a un imprenditore impegnato nello sport, ma non collegato al capitano del Napoli né a suo fratello Fabio, il campione del mondo che si è ritirato dal calcio nell’estate 2011, a cinque anni dalla Coppa conquistata a Berlino con la nazionale azzurra. Un equivoco originato dalla vicinanza della struttura con il rione La Loggetta, dove i Cannavaro sono nati e dove tuttora abitano i genitori Pasquale e Gelsomina.
Fabio e Paolo hanno cominciato la carriera nelle giovanili del Napoli, frequentando il centro Paradiso di Soccavo. Entrambi hanno lasciato il club giovanissimi, per ragioni finanziarie, trasferendosi al Parma, quando era di proprietà di Tanzi. Al momento, i due fratelli Cannavaro non hanno intrapreso attività imprenditoriali a Napoli. Fabio è impegnato da dieci anni con l’ex compagno Ciro Ferrara in iniziative di solidarietà con l’associazione che porta i loro cognomi: vive prevalentemente a Dubai, ma le sue puntate in città non sono rare. «Ho pensato che fosse opportuno chiarire, non siamo i titolari della nuova struttura che sta sorgendo a Soccavo», la puntualizzazione via etere di capitan Paolo Cannavaro il giorno dopo la vittoria firmata dai quattro gol di Cavani.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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