A lui il sorriso non manca mai perché è un ragazzo solare ma anche, evidentemente, perché ha motivi per essere felice. «Chi critica non è lucido – esordisce – stiamo andando forte, poi se c’è qualcuno che va fortissimo bisogna solo complimentarsi». Paolo Cannavaro non è solo un partenopeo tifoso e capitano del Napoli, è anche uno dei simboli della squadra di Mazzarri. È uno dei «fedelissimi» di Walter, uno di quelli che ne interpreta meglio il credo calcistico ma anche la filosofia motivazionale.
È stato dunque facile per lui «sostituirlo» in sala stampa alla vigilia della gara col Cagliari. «Mi manca solo la sigaretta – scherza – poi sono uguale a lui…». Soprattutto, gli è sembrato naturale invocarne la permanenza sulla panchina del Napoli. «Sono d’accordo con Cavani, spero che resti, questa squadra è frutto delle sue idee che noi applichiamo. Inoltre non siamo assolutamente alla fine di un ciclo. Questa squadra può crescere ancora con lui negli anni a venire». I pochi sorrisi di Mazzarri non incidono dunque sul morale del gruppo, né il suo status contrattuale. «È un dettaglio al quale non si deve dare peso. Anche io ero in scadenza e poi ho firmato per altri quattro anni…».
C’è però una differenza: Paolo sorride quasi sempre, Mazzarri quasi mai… «Ai nostri occhi il mister è sempre lo stesso, ed anzi quest’anno non lo abbiamo mai visto così carico. La squadra crede in lui, giochiamo quasi a memoria perché applichiamo le sue idee». E poi la precisazione, in generale. «Napoli sta diventando sempre più grande e restare qui deve essere motivo d’orgoglio per tutti». Intanto Paolo, grazie anche ai dettami del tecnico, è diventato un difensore completo, un perno di una delle retroguardie meno battute della serie A negli ultimi tre campionati.
«Ma se la difesa va bene – precisa – è merito di tutti quelli che partecipano alla fase passiva, a partire da Cavani». Cannavaro è molto motivato e, da vero capitano, spazza via – con sorriso in più – le polemiche. «È da vent’anni che il Napoli non partiva così forte eppure ho sentito fischi a calciatori che da due anni non si fermano mai. Francamente é stato eccessivo per una partita sbagliata: dovevamo vincere ma il Milan resta una squadra forte». Il discorso scivola sulla gara col Cagliari, quando emerge la grande carica, da perfetto capitano. «Non ci sono solo la rivalità importanti tra le due squadre e l’ambiente caldo che troveremo. Il Cagliari sa giocare a calcio, sta facendo bene da quando ci sono Pulga e Lopez, ha attaccanti brevilinei come Sau e Cossu che non sono semplici da marcare. Sarà durissima. Cavani é molto importante per noi, speriamo però che non ci manchi».
Promuove l’attaccante della Primavera Novotny ma condivide la scelta di Mazzarri di non convocarlo: «È bravo ma lasciamolo crescere con calma, abbiamo altri giocatori in rosa che possono agire da prima punta». Ed allora stasera occorreranno anche i gol dei difensori, quest’anno ancora all’asciutto… «Magari stavolta segno io, sono quelle reti in più che ti danno punti inaspettati». Perché sia chiara una cosa, il Napoli punta ancora sul campionato. «Vogliamo andare avanti Europa League, intendiamo onorare la Coppa Italia e per quanto riguarda lo scudetto è una parola bella, ma è lunga e dura. Siamo lì, meritiamo quella posizione ma non vogliamo fermarci e puntiamo sempre al massimo». Parola di capitano.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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