E’ la lotta tra un calciatore che vuole giocare sempre e la schiettezza e sincerità di un napoletano verace. Alla fine vince il napoletano: “Restare in panchina contro il Parma mi ha fatto anche un po’ piacere – ha detto il capitano del Napoli, Paolo Cannavaro, in un’intervista a Il Roma – Giocare tanto significa anche rischiare tanto”.
Il difensore azzurro darebbe volentieri la sua fascia al Pocho Lavezzi, ma mai la maglia numero 10: “Lavezzi è maturato molto e sta dimostrando di poter essere il capitano di questa squadra. E’ diventato un esempio, anche negli atteggiamenti. In passato ha fatto qualche errore, ma tutti abbiamo avuto vent’anni.
Lo voglio bene, ma la maglia numero dieci è e resterà per sempre di Diego Armando Maradona“. Un capitano tifoso Cannavaro, che però rischia ancora di non vedersi rinnovare il contratto: “Su questo servirebbe un’intervista a parte – dice il difensore azzurro – Si è creata una situazione molto particolare.
Per ora tutto tace perchè stiamo cercando di trovare un accordo. Se fossi stato altrove sarei già arrivato ad una rottura, ma trattandosi del Napoli aspetto e spero che ci si venga incontro”. Paolo Cannavaro, poi, torna su due argomenti non molto piacevoli, la sconfitta di Liverpool e la cessione di Quagliarella: “All’Anfield abbiamo scoperto la differenza tra un giocatore normale ed un fuoriclasse.
Gerrard sembrava un assatanato. Sulla cessione di Quagliarella siamo rimasti sorpresi anche noi. L’abbiamo saputo all’improvviso quando eravamo nell’albergo in Svezia. Io non ho avuto nemmeno il tempo di confrontarmi con lui. E’ normale che il napoletano ci sia rimasto male”.
LA REDAZIONE
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