L’ultima immagine della stagione, la Coppa Italia alzata al cielo da Paolo Cannavaro. Si riparte ancora dalla Juve e con in palio la Supercoppa. «È il nostro primo obiettivo, sarà una grande notte. Abbiamo visto quanto è bello vincere conquistando la coppa Italia e ci abbiamo preso gusto. Da tifoso è un’emozione che ho sempre ben presente, da calciatore l’ho già archiviata e guardo avanti. Per scaramanzia non voglio fare proclami ma spero che possa arrivare qualche altra cosa».
Scaramantico e soprattutto ambizioso il capitano, pronto con entusiasmo e convizione a ripartire. «La crisi del calcio italiano dispiace perché adesso i grandi campioni vanno via. Ma il fatto che le grandi s’indeboliscono consente a tutte le altre di poter aspirare a qualcosa. Con la risalita di Torino e Sampdoria sarà un campionato ancora più equilibrato. Se al termine del girone di andata riesci a restare nel gruppo alto poi può succedere di tutto. Quando vinci ti senti più forte e noi abbiamo ancora voglia di stupire».
La prospettiva di potersi inserire nella lotta per il vertice in campionato, ci sarà anche il vantaggio di non dover disputare la Champions. «Sì questo può essere un vantaggio perché l’Europa League non è la Champions e da testa di serie dovremo essere inseriti in un girone non particolarmente difficile. Però giocare una gara durante la settimana comunque ti porta via energie». Da buon capitano Cannavaro scommette in pieno sul gruppo che c’è e allontana il discorso rinforzi. «Il gruppo è forte, per me è già un vantaggio avere la stessa squadra dell’anno scorso. Si parla sempre dell’acquisto di difensori e per me rappresenta uno stimolo: chi arriva se la deve sempre sudare perché trova una concorrenza importante. Adesso che non c’è più Nesta per quanto riguarda i difensori non vedo in giro fenomeni». I giovani, Insigne lo ha preso in consegna, lo segue come un’ombra e lo tutela in campo e fuori. «Per me è fortissimo, lo era già prima, figuriamoci dopo gli ultimi due anni con un allenatore che gli ha dato tanto anche dal punto di vista fisico. Ma non va caricato di pressioni. Senza Lavezzi qualcosa in imprevedibilità perdiamo, è un calciatore che si è affermato a Napoli e nel calcio italiano». Altri due giovani già presenti nel gruppo l’anno scorso: Fernandez e Vargas. «Fernandez ha qualità immense, però non è facile inserirsi in un gruppo già collaudato e forte. Vargas è un calciatore di valore altrimenti il Napoli non lo avrebbe acquistato e farà vedere le sue qualità. Questi sei mesi gli sono serviti per l’ambientamento, per dimostrare il suo valore ha bisogno di spazio e non era facile conquistare il posto l’anno scorso con gli altri attaccanti che aveva davanti».
Si riparte da Mazzarri. «Sono stato felice di ritrovarlo in ritiro, ci ha già trasmesso tanti stimoli dicendo che tutto è di nuovo in discussione e nessuno ha il posto assicurato. Il nuovo modulo? Il nostro vantaggio è di stare insieme da tanti anni e conoscere a memoria quello che facevamo, quindi stiamo provando una nuova soluzione. I troppi gol presi l’anno scorso? Si deve parlare di fase difensiva di squadra, non ricordo tanti errori di reparto, se non qualche disattenzione o qualche gol da palla inattiva». Un passaggio sul calcio scommesse. «A Napoli c’è solo da stare tranquilli, del calcioscomesse non c’è nulla. C’è stato solo qualche fastidio, siamo serenissimi».
Poi un flash sull’Italia. «Vedere la difesa a tre nella finale contro la Spagna e vedere De Rossi tra i difensori ha generato un po’ di rammarico. Poi sono tornato alla realtà, non ero stato mai convocato. Per il futuro mai dire mai, saranno chiamati dei giovani ma c’è bisogno anche di esperienza». I tifosi e Grava. «Sono un po’ di meno a Dimaro rispetto all’anno scorso ma il loro apporto non viene mai a mancare. Grava? Lo aspettavamo tutti, sono felicissimo di rivederlo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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