Il regalo personale per l’Epifania lo hanno già chiesto da diverse settimane ma il ritiro è dilazionato nel tempo e cioè al 17 gennaio. Paolo Cannavaro e Gianluca Grava hanno vissuto le feste di Natale con il groppo in gola, con 6 mesi di squalifica che pendono sul loro capo e, soprattutto, con la certezza di aver subito una clamorosa ingiustizia. Nel frattempo continuano, con più rabbia di prima, a lavorare. «Paolo e Gianluca fanno tutto quello che facevo prima: gli allenamenti, le prove tattiche, spero presto di riaverli disponibili. In ogni caso sono molto importanti per l’unità dello spogliatoio», ha spiegato Mazzarri. Il tecnico ha un rapporto speciale con entrambi e conta ancora molto su di loro anche per quello che riescono a dare fuori dal campo. Non è un caso che abbiano effettuato persino la rifinitura prima della partita di ieri sera, dispensando consigli e incitamenti a Britos, agli altri compagni della difesa e agli altri azzurri più giovani dell’organico.
È stata per loro una domenica particolare dopo la decisione della Disciplinare, senza la possibilità di vivere l’immediata vigilia della gara negli spogliatoi. È stata tuttavia una domenica ancor più sofferente perchè è stata la prima al San Paolo senza calcio giocato. Dopo il ritorno a casa di sabato sera, Cannavaro e Grava hanno assistito ieri sera al match in curva B. «Siamo qui, tra voi, come i veri tifosi dovrebbero fare». Hanno tifato per i compagni e hanno raccolto gli incoraggiamenti dei sostenitori azzurri: cori e applausi in loro onore.
Il capitano e l’altro difensore sono anche due dei simboli più rappresentativi dell’era De Laurentiis. Anche per questo, oltre che per le riconosciute doti morali e caratteriali, non intendono mollare e attendono con fiducia l’udienza della Corte di Giustizia Federale (secondo grado di giustizia sportiva), fissata appunto giovedì 17 gennaio. In quella occasione contano di ottenere, quantomeno, una drastica riduzione della pena, sperando anche nell’annullamento totale di essa. In tal senso molto dipende da come sarà valutata dall’organismo di giustizia, presieduto da Gerardo Mastrandrea, la posizione di Gianello, condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi di squalifica. L’avvocato dell’ex portiere, Eduardo Chiacchio, ha rivelato di aver pagato di tasca propria la tassa del ricorso e di aver chiesto la derubricazione del reato contestato al veronese: da illecito a slealtà sportiva. Fosse accolta la sua tesi, ci sarebbe proscioglimento, con annullamento del -2 per il Napoli e dei 6 mesi di stop per i due azzurri. Potranno incidere anche le tesi difensive dei legali del club, Mattia Grassani al quale si è aggiunto per l’appello il salernitano Virgilio D’Antonio, e di quelli dei due calciatori, Ruggero Malagnini per il capitano e Luisa Delle Donne per Grava. C’è fiducia sia da parte degli agenti dei due azzurri, l’agenzia Fedele Management. Ancora otto giorni per saperne di più.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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