Un po’ di additivo nel motore ed una messa a punta a generale, questi i correttivi adottati da Mazzarri nel tentativo di invertire rotta. In pratica, si tratta di tre ritocchi sostanziali, uno per reparto: il primo in difesa, con il rientro di Cannavaro che ha scontato il turno di squalifica; il secondo a centrocampo, con l’ingresso di Dzemaili per consentire ad Inler di tirare il fiato; ed il terzo in attacco, con il ritorno dal primo minuto di Goran Pandev che con il Chievo aveva lasciato spazio ad Insigne. All’apparenza sembrano tre piccoli correttivi ma in realtà potrebbero rivelarsi tre innesti opportuni se ognuno di loro riuscisse a regalare al collettivo quanto offerto nella prima parte del campionato. Cannavaro, Dzemaili e soprattutto Pandev sono stati determinanti in avvio per andare ad occupare da subito una posizione di preminenza in campionato. Poi, nel corso della stagione, centrocampista ed attaccante, entrambi macedoni (anche se Dzemaili ha anche la nazionalità svizzera) si sono persi per strada. Ora a loro viene offerta la chance decisiva per il riscatto. Chi, invece, si aspettava il lancio definitivo di Armero (con Zuniga spostato a destra al posto di Maggio) dovrà ancora pazientare. Mazzarri preferisce partire con gli esterni che danno maggiori garanzie nelle due fasi in una sfida così delicata. Restano ai box anche Rolando (inevitabile con il ritorno del capitano), Britos, recuperato dopo l’intervento allo zigomo ma non del tutto pronto per affrontare un contrasto, ed Insigne, che a Verona non era riuscito ad incidere più di tanto. Il tecnico non intende correre alcun rischio al cospetto di un avversario da sempre scorbutico. Tra l’altro l’Atalanta si trova anche nella condizione psicologica ideale per affrontare la gara per cui meglio non procedere con troppi esperimenti.
PRIMO RIENTRO – Cannavaro morde il freno. Per una ragione o per un’altra ha saltato già troppe partite in questa stagione. E rientra anche con il dente avvelenato. Non solo la pioggia di critiche sul suo Napoli dopo il k.O. con il Chievo, anche la voglia di battere finalmente l’Atalanta e fermare la «bestia nera» German Denis. Il capitano, orgoglioso dell’iniziativa del fratello Fabio di organizzare l’addio al calcio al San Paolo e devolvere l’incasso a favore di Città della Scienza, può trasmettere ai compagni quella voglia di vincere che anima un’intera tifoseria. Lui, oggi, dovrà fungere anche da leader in campo, garantendo sicurezza alla difesa e spronando Cavani, Hamsik e Pandev a tentare la via del gol.
SECONDO INNESTO – Era piuttosto scontato ma ora Dzemaili ha l’occasione per dimostrare che le sue aspirazioni da titolare era poggiate su basi solide. Rispetto ad Inler, possiede maggiore velocità di pensiero ed altrettanta bravura nel tiro dalla distanza. E poi, ci tiene a farsi perdonare il gol mancato con la Juventus. Insomma, avrebbe tutte le motivazioni possibili per sfoderare una buona prestazione e riacquistare nuove credenziali nel giro della nazionale svizzera. In coppia con Behrami non è la prima volta che si esibisce. L’ultima volta fu con il Catania, la gara che coincide con l’unica vittoria raccolta dagli azzurri nelle ultime sei gare. E la domenica precedente si era distinto anche a Parma.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
– Dentro di nuovo Goran Pandev. Avrà ritrovato la verve delle prime giornate? Al Napoli sono venuti a mancare i suoi spunti di qualità sulla trequarti: quelli che mandavano in gol Cavani o Hamsik. Il suo difendere palla nelle ripartenze e favorire gli inserimenti di centrocampisti ed attaccanti. Oggi sarà lui l’osservato speciale, oltre al Matador e tutti gli altri. E Mazzarri che ha spinto tanto per confermarlo a Napoli, vi confida parecchio.
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