Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Paolo Cannavaro e Leonardo Bonucci sono considerati dei veri e propri bodyguard nel ruolo di centrali difensivi. Nella linea a tre studiata da Mazzarri e Conte sono fondamentali poiché, oltre a dover comandare in maniera egregia tutto il reparto, devono ostentare la loro forza perché sistematicamente gli tocca la prima punta avversaria. Che di solito è molto potente e cerca di sfruttare l’altezza per poter segnare. Oggi lo juventino è parte integrante della Nazionale di Prandelli, il napoletano, purtroppo, non è mai stato preso in considerazione dal commissario tecnico. Per giustificare le mancate convocazioni, l’allenatore dell’Italia si è inventato di tutto. Inizialmente disse che il capitano partenopeo era abituato a giocare a tre dietro e quindi non andava bene con il pacchetto arretrato a quattro. Quando, poi, ha deciso di variare utilizzando lo schema tattico di Mazzarri, neanche l’ha chiamato. Pare che il problema è l’età. Altra bufala visto che nella Nazionale attuale è ritornato Gilardino che tutto è tranne che un baby. Fortunatamente Cannavaro non si è mai lasciato trascinare dagli eventi. «La mia Italia è il Napoli», ha sempre ripetuto il ragazzo della Loggetta. Con la sua squadra, infatti, si sta togliendo delle grosse soddisfazioni e tante ancora se me vuole togliere. A partire dalla sfida del 20 ottobre in casa della Juventus. “Paoletto” più di tutti sente la partita di Torino. È napoletano doc e da un bel po’ rappresenta con i gradi tutto il Napoli. Prima dello scontro della passata stagione, ha sempre gioito. Addirittura in una gara di Coppa Italia segnò un gol in rovesciata che permise poi alla sua squadra di pareggiare e passare poi al turno successivo. Impazzì quella volta al San Paolo. «Cosa ho combinato», disse in napoletano Cannavaro. Ne è passata di acqua sotto i ponti di allora. È cresciuto molto il difensore diventando uno dei leader indiscussi dello spogliatoio. Proprio da lui arriverà la carica per cercare di mettere al tappeto la Vecchia Signora. Dovrà fare molta attenzione ad uno tra Matri, Vucinic o Quagliarella. Peggio sta messo Bonucci visto che sicuramente dovrà fare i conti con un certo Edinson Cavani. Sarà una missione impossibile fermarlo. Anche perché il Matador, quando non segna, consente ai compagni di reparto di farlo. Domenica contro l’Udinese, per esempio, non è andato in gol ma ha spianato la strada ad Hamsik dopo un passaggio di tacco a Maggio. In Champions il difensore juventino ha avuto modo di capire che cosa significa avere a che fare con i top player. L’uruguaiano c’è diventato e per forza di cose dovrà fare gli straordinari per consentire a Buffon di rimanere illibato. Bisogna fare i complimenti a Bonucci per come ha superato i problemi legati al calcioscommesse. Inizialmente era stato squalificato assieme a Pepe, poi fortunatamente se l’è cavata con un’assoluzione. Vista la giovane età avrebbe potuto accusare il colpo ed invece ha avuto la forza di reagire. I due centrali, oltre a difendere, si portano spesso in avanti per cercare di sfruttare il loro fisico sui calci da fermo. Bonucci, per esempio, ha evitato la sconfitta alla Juventus segnando il gol del pareggio contro lo Shaktar nella seconda partita di Champions League. Cannavaro, in questo inizio di stagione, non si è ancora sbloccato. Inutile dire cosa pagherebbe per riuscirci il 20 ottobre a Torino. Sarebbe l’uomo più felice del mondo ed entrerebbe ancora di più nella storia del club partenopeo. Il capitano arriva a questo incontro molto carico anche perché domenica scorsa contro l’Udinese è rimasto in tribuna perché squalificato. Rientrerà, quindi, da titolare con la consapevolezza che non sarà una partita come le altre ma sarà la partita per eccellenza. C’è poco in palio, all’ottava giornata di campionato non ci sono fughe che tengano, ma battere la Signora è sempre bello e poi restare da soli in vetta alla classifica non è cosa da poco.
Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma
La Redazione
M.V.
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