Stasera, all’ora di cena, c’è un imperdibile Napoli-Juve. E Antonino Cannavacciuolo, chef stellato e tifosissimo azzurro, ha già imbandito la tavola. “Sarà una ottima cena, ma sapete che vi dico? Perdiamo…”. Ecco alcuni passaggi dell’intervista.
Che cuoco è Sarri?
“Un grande chef, burbero e con fondamenta solide, infatti non ci sono più i black out di un tempo: dà dure pacche come me, non scende a compromessi con la sua brigata perché quando ci sono prime donne in cucina o in campo, tutto si sfalda”.
“Un grande chef, burbero e con fondamenta solide, infatti non ci sono più i black out di un tempo: dà dure pacche come me, non scende a compromessi con la sua brigata perché quando ci sono prime donne in cucina o in campo, tutto si sfalda”.
Che piatto le viene in mente pensando al suo allenatore?
“Dalle sue mani vedo nascere una vera, grande paranza napoletana: non ha un solo sapore ma, se assaggi la frittura, si distingue la triglia, il gambero e gli altri pesci. Tutto insieme, poi, è armonico e si scioglie in bocca: con Sarri non sai mai se mangi Insigne, Callejon o Mertens, ma sai che nel complesso giocherai bene. Stavolta, però, c’è contro una squadra grandissima, difficile da digerire”.
Allegri, cosa può cucinare al San Paolo?
“Ha nella semplicità la sua forza, è un cuoco senza fronzoli: mi aspetto un gioco essenziale, uno spaghetto aglio, olio e bottarga, la cosa più buona che c’è. Nonostante le tante assenze, sa far da mangiare”.
“Ha nella semplicità la sua forza, è un cuoco senza fronzoli: mi aspetto un gioco essenziale, uno spaghetto aglio, olio e bottarga, la cosa più buona che c’è. Nonostante le tante assenze, sa far da mangiare”.
Dia una pacca a chi sa lei…
“Di Higuain si è parlato troppo: niente pacche. Il suo errore è l’essere scappato senza metterci la faccia. Poteva dirci il perché, lanciare qualche frecciata. E invece quelle visite in Spagna… È sembrata una ladrata”.
“Di Higuain si è parlato troppo: niente pacche. Il suo errore è l’essere scappato senza metterci la faccia. Poteva dirci il perché, lanciare qualche frecciata. E invece quelle visite in Spagna… È sembrata una ladrata”.
E allora cosa dovrebbero cucinargli i napoletani?
“Solo indifferenza, fa più male. Immaginate se entrasse in campo e nessuno se lo filasse. Resterebbe da solo a dire: «Mo’ che faccio?». Invece, sa già che ci saranno fischi e insulti: forse lo caricheranno. In ogni caso non gli cucinerei niente: per una sera Pipita a digiuno”.
“Solo indifferenza, fa più male. Immaginate se entrasse in campo e nessuno se lo filasse. Resterebbe da solo a dire: «Mo’ che faccio?». Invece, sa già che ci saranno fischi e insulti: forse lo caricheranno. In ogni caso non gli cucinerei niente: per una sera Pipita a digiuno”.
Fonte: Gazzetta.it
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