Lo diceva pure il «Barone» (la maiuscola è d’obbligo), ai suoi tempi: ed ora che il calcio sembra cambiato, alla fine di un Catania-Napoli, 10 uomini contro 11 per 89 minuti, dunque per una partita intera, ti accorgi ch’è rimasto tutto uguale al secolo scorso. Ma sì che lo diceva il «Barone», ovviamente Nils Liedholm, che si gioca meglio in 10: e quella che pareva una provocazione, un colpo d’ironia spruzzato per sdrammatizzare un po’ il clima teso dello spogliatoio, finisce per diventare l’entusiasmante conferma del Catania e però si trasforma anche nell’amara verità di Hugo Campagnaro e del Napoli, che se ne sta pensieroso ed ancora non riesce a trovare un perché d’uno 0-0 inestirpabile. «Abbiamo fatto tanta fatica. E’ dimostrato che in serie A si possono fare grandi prestazioni pure in inferiorità numerica. E lo ha sottolineato sabato sera il Parma contro la Fiorentina».
E poi lo ha confermato alla domenica pomeriggio, che negli 89 minuti (più quattro di recupero), ha sofferto poco, tremato praticamente niente e per poco non l’ha vinta: 93 giri di lancette che lasciano a Campagnaro sensazioni amarissime e rilanciano una teoria vecchia ma evidentemente non ancora superata, allo stato attualissima. «Si sono chiusi, sono stati bravi ad occupare gli spazi e a non concederci alcuna possibilità. Ci hanno costretto ad una faticaccia inutile. Serviva un episodio per sbloccare la partita, magari a quel punto sarebbero stati costretti anche a sbilanciarsi, a venire avanti. Ed invece». Lo diceva il Barone, ragassi…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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