La sofferenza ti prepara a nuove gioie. È una regola di vita. Hugo Campagnaro ha vissuto la sua notte magica, la più emozionante della carriera: l’assist per Lavezzi, il gol che ha spianato la strada al successo sul Cesena, ma soprattutto la dedica all’amico scomparso in seguito all’incidente stradale dello scorso giugno nel quale il difensore è rimasto coinvolto (con l’accusa di omicidio colposo).
«Ho trascorso un’estate difficile, ho perso un grandissimo amico e questo gol lo dedico proprio a lui: non c’è più,ma per me c’è e ci sarà sempre».
Impresa Più di così non si poteva. E dire che l’argentino ha vissuto pure ai margini il ritiro precampionato a Dimaro, in Trentino, a causa di un infortunio (infrazione ad una costola) che lo ha rallentato nella corsa verso la forma migliore. Sembra passata una vita. Perché il gol con cui il Napoli ha sorpassato il Cesena ha restituito al top della condizione il difensore, felice nel dopo gara per l’impresa personale e per la vittoria del gruppo a tre giorni dal primo grande evento Champions a Manchester: «Ho fatto pochi gol negli ultimi anni, permeperò interessa soprattutto difendere.
Dopo l’estate che ho passato ora guardo solo avanti. È bello aver vinto davanti a questi splendidi tifosi che sono venuti fin qui a sostenerci. Il passaggio a Lavezzi? Se vale come assist va benissimo, ma quello che conta è che il Pocho ha fatto gol».
Che sfida E adesso si avvicina il grande giorno. Il difensore mercoledì contro il Manchester City affronterà il connazionale Aguero, autore ieri di una tripletta contro il Wigan.Unavvertimento fin troppo chiaro al Napoli, che torna a giocarsi la Champions League dopo 21 anni, e neanche si chiamava così. «Se sono pronto? Bisogna sempre essere pronti e all’altezza della situazione. Il Manchester ha giocatori forti, sappiamo Aguero chi è e dovremo trovare delle soluzioni per cercare di non farlo giocare come vuole lui».
Il centrale accenna infine al discorso Nazionale, delineando una situazione per lui chiara: «In Argentina non mi conosce nessuno, perché non ho mai giocato nella Serie A del mio Paese, per questo è difficile che per me si possano aprire porte. Non mi aspetto una convocazione anche se naturalmente ci spero come tutti ».
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
S.D.
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