«Santo Campagnaro», urla su Twitter Luigi De Laurentiis, il figlio del patron Aurelio e vice presidente del club azzurro. Sarà pure a due passi da qui, la Città del Vaticano, ma da qui a compiere questo passo ce ne passa. Ma il Napoli della sette vite ha il cuore e il coraggio di Hugo Armando Campagnaro. Lui, come il Napoli, non sa davvero cosa significa arrendersi: non gioca bene, «il Toro», ma affonda da bomber vero, come lo è stato ai tempo del Deportivo Moron, in serie C, nella sua Argentina.
«È stata una gara strana, potevamo vincere, ma anche perdere. La Lazio ci ha schiacciato nel primo tempo, ci è stata nettamente superiore, ma noi ci siamo riscattati nella ripresa, abbiamo gettato in campo il nostro orgoglio e la nostra forza d’animo. È un punto importante per noi», ammette Campagnaro. Fa gol un difensore quando in campo ci sono ben quattro attaccanti, quando Mazzarri ha tentato il tutto per tutto per acciuffare il pari. «C’è tanto da correggere in questo Napoli, c’è tanto ancora da fare. La Juventus? Noi non ci pensiamo, continuiamo ad andare avanti così».
Campagnaro alla fine della stagione andrà via. È il segreto di Pulcinella. Andrà all’Inter, a cui magari ha già fatto un favore frenando la corsa al terzo posto della Lazio, una diretta concorrente dei nerazzurri. «Il mio futuro? Il massimo impegno lo garantisco fino alla fine. Ma credo che nessuno abbia dubbi su questo argomento». Mazzarri, per primo, aveva garantito sulla sua professionalità. Poteva andar via a gennaio, per evitare la cessione a parametro zero a fine stagione, ma il tecnico del Napoli ha puntato i piedi. Poco importa che il Napoli ha rinunciato a un piccolo gruzzoletto di soldi pur di trattenerlo. Il procuratore di Hugo, Mazzoni, lo stesso di Lavezzi, ha detto due giorni fa a Radio Kiss Kiss: «Campagnaro si sarebbe aspettato un segnale tempo fa dalla società, quando questo contatto c’è stato si è deciso di parlare a fine stagione».
Campagnaro ringrazia così. Non segnava in campionato dal primo ottobre del 2011, dalla trasferta in casa dell’Inter di Ranieri che finì 3-0 per gli azzurri. «Peccato per il pari, abbiamo commesso tanti errori, ma potevamo anche perderla questa gara ad un certo punto. Va bene così, perchè almeno non abbiamo concesso tre punti alla Lazio, tenendola a distanza. La corsa scudetto? Noi andiamo avanti con la solita convinzione». Il gol è stato bello. Una torsione da attaccante, un colpo non facile. «È vero, una bella rete. Soprattutto perché siamo riusciti a non perdere qui all’Olimpico. La Lazio, ripeto, ha giocato meglio. Ma noi il punto ce lo teniamo ben stretto».
La corsa alla Juve prosegue, nessuno fa drammi perché la Juve è tornata a +5. L’ex attaccante che si è trasformato in difensore e che il Piacenza aveva pescato undici anni fa per pochi spiccioli nella serie C nel Deportivo Moron dove era l’idolo incontrastato. «Io sono fatto così, io garantisco fino all’ultima gara con la maglia azzurra il mio impegno al 100 per cento». Il suo compagno di scuderia, il Pocho Lavezzi (hanno lo stesso procuratore), non perde tempo per fargli i complimenti. «Sei stato grande, che bel gol», scrive sempre sul suo profilo Ezequiel.
Festeggerà la sua prima rete in questa stagione, suonando la chitarra: il suo gruppo preferito sono i Doors, i sacerdoti del rock psichedelico. Non a caso, ha chiamato, Morrison, naturalmente riferendosi al mitico Jim, uno dei suoi cani, nome impegnativo, ma meno rispetto all’ altro, Galileo. «El Campa» sorride: «Andiamo avanti così, questo è davvero un bel Napoli». Bello come il suo gol negli ultimi minuti.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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