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Campagnaro, prove di derby

Il "Toro" di Cordoba giocherà il prossimo nell'Inter ma si sta impegnando da vero professionista

Sa già che andrà via a fine campionato ma s’impegna come non mai quando viene chiamato in causa. Inappuntabile Hugo Campagnaro, esempio di professionalità applicata al calcio dei tempi moderni. Con il Napoli, il difensore argentino che a giugno compirà trentatrè anni, non ha trovato l’accordo economico per il rinnovo del contratto e nel frattempo ha accettato la proposta dell’Inter. Ma ai colori azzurri sta dando tutto se stesso per centrare l’obiettivo-Champions e magari accorciare le distanze dalla capolista Juve. Ventisei presenze in campionato, una in Supercoppa Italiana, una in Europa League e due in Coppa Italia. Suo il gol che ha evitato ai suoi di capitolare all’Olimpico al cospetto della Lazio. Prestazioni sempre impeccabili sotto il profilo dell’impegno. Come domenica sera con il Genoa, al rientro dopo un turno di stop. Ed ora la sua partenza già comincia a sollevare i primi rimpianti tra i tifosi che ne hanno sempre apprezzato l’attaccamento alla maglia e la serietà professionale. 

ANTICIPO DI DERBY  Per Campagnaro, la sfida di domenica sera sarò un antipasto del derby che l’attende il prossimo campionato. Lui, cresciuto nel mito di Xavier Zanetti, affronterà il Milan ancora più motivato. Sa che quelli saranno i rivali per eccellenza nella prossima stagione. Ormai si sente neroazzurro dentro. L’Inter s’è fatta avanti al momento opportuno e non ha badato più di tanto alla carta d’identità. Moratti ed il suo staff sono convinti che il «Toro» di Cordoba, difensore dai piedi intelligenti e con propensione a partecipare all’azione di rimessa, possa giocare a grossi livelli per un paio d’anni ancora. Ed in realtà, il difensore argentino maturato tecnicamente alla corte di Mazzarri, è integro sul piano fisico, forte su quello agonistico. Nei quattro campionati disputati con il Napoli, il suo rendimento è stato così costante e proficuo da proiettarlo persino nella nazionale argentina. Lui, possedendo il doppio passaporto, aveva sperato invano in una chiamata dall’Italia di Lippi o di Prandelli. L’Inter, invece, era rimasta alla finestra per un po’, quindi s’è fiondata sul difensore quando ha saputo che il Napoli non intendeva rinnovargli il contratto che scadrà a giugno prossimo. 
IL «MEAZZA» – Campagnaro ha una certa familiarità con lo stadio di San Siro. Giocando con il Napoli, infatti, ha trafitto sia all’Inter che al Milan. Anzi, due anni fa, fece addirittura tremare i rossoneri portando in vantaggio i suoi con un inserimento offensivo puntuale quanto letale. E domenica sera vorrà riprovarci, magari ingraziandosi ancora di più i suoi prossimi tifosi. Per un futuro interista, seppure ancora per qualche mese con la maglia del Napoli, far gol al Milan procura sempre una soddisfazione particolare. E poi c’è da consumare la rivincita su El Shaarawy che all’andata gli sfuggì due volte. Insomma, motivazioni su motivazioni per il gigante di Coronel Baigorria che dalla serie C argentina è arrivato fino alla nazionale. Domenica sera, per lui, futuro nerazzurro, e per Pandev, ex nerazzurro, la sfida con il Diavolo avrà comunque il sapore di un derby personale. 
PUPILLO DI MAZZARRI – Dopo essere stato al Piacenza, prima alle dipendenze di Agostinelli e poi di Cagni, Hugo Armando Campagnaro si è completato sul piano tecnico con Mazzarri nella Samp. Interpreta il ruolo del centrale con sagacia tattica e raffinatezza tecnica. Abile nel gioco aereo, riesce ad applicare come pochi le diagonali difensive. Fu lui a fallire il rigore decisivo nella finale di Coppa Italia, Lazio-Samp, ma da allora si è fatto perdonare da Mazzarri, che poi si è ritrovato nel Napoli, impegnandosi costantemente e senza più accusare noie muscolari. E con il Milan comincerà a fare prove da derby, battendosi al massimo con la maglia azzurra. 
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.

 

 

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