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Campagnaro: “Lavoro per avere una chance in nazionale con Batista”

 

A Napoli lo amano, così come Lavezzi, l’attuale re della Città partenopea. Qui, però, Hugo Campagnaro all’età di 30 anni, dopo aver giocato a Piacenza e con la Sampdoria, conta 200 partite in Serie A ed è inamovibile nella difesa azzurra.

-Più di un anno fa sei approdato a Napoli e hai una buona reputazione, un nome, a che punto della tua carriera sei? “Buono. Mi sento apprezzato e rispettato, non solo nella mia squadra e in città, ma nel calcio italiano. Sono qui da nove anni.

“Vanno bene  le cose in questa stagione, qual è l’obiettivo principale? “Stiamo combattendo in campionato e in Europa e presto in Coppa Italia. L’idea è di andare il più lontano possibile e speriamo di arrivare alla Champions League, ma già finire tra 5 ° e 8 ° sarebbe grande.

“Hai giocato a Piacenza, con la Sampdoria, ma Napoli è diverso, giusto? “Sì, al nord l’atmosfera è diversa. In tutto il sud si respira più calore, e a Napoli la città ti fa sentire una sorta di fanatismo. Inoltre, vi è un amore incondizionato per Diego trasmessa di generazione in generazione.

E’ vero che sei un parente della ex Boca, Hector Bracamonte? “Sì, il Popy è mio cugino. Il rapporto con lui è sempre molto buono, da quando eravamo bambini. Noi abbiamo gusti simili, soprattutto sul versante della musica. Inoltre, a volte, quando siamo a Cordoba  suoniamo insieme la chitarra.

“Mesi fa, sei apparso in orbita di Diego per la selezione, non ti ha contattato? “E’ stato un onore che il mio nome è stato menzionato, ma è stato tutto un rumor. In Italia, sì, Lippi voleva, ma ero infortunato.

-Lei ha esperienza e può dare una mano in difesa, proprio dove l’Argentina pecca. Pensa che Batista possa fare un pensiero? “Non ha mai perso la speranza. Da sette anni ho iniziato a giocare in tutte le posizioni di difesa con vari sistemi. Spero che qualcosa possa venir fuori. Lavoro per  avere una  possibilità, sarebbe bello, ma nessuno sa cosa succederà. Se mi chiamano, realizzo l’ultimo sogno della mia vita. Io non credo che ci sia un altro obiettivo più importante di giocare nella nazionale del tuo paese.

Fonte: Ole.com

S.D.

 

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