Un piccolo allarme collettivo e un paio di situazioni individuali da analizzare con attenzione: sono le spine della difesa del Napoli. Spine che, però, non fanno ancora male, non possono considerando che agosto è appena cominciato e soprattutto che Mazzarri non ha ancora definito nei dettagli, cioè negli uomini, quale sarà lo schermo a protezione dei tre centrali.
E allora, l’analisi. A partire dall’allarme, che tutto sommato è un suono già sentito – con eccessiva frequenza – nella stagione precedente: l’esibizione sulle palle inattive. Due gli episodi simbolo che hanno seminato perplessità: il gol di testa di Friedrich incassato con il Bayer, su calcio d’angolo; la capocciata del colosso del Bordeaux, Diabate a bruciare sul tempo il marcatore diretto ancora da calcio d’angolo. Errori individuali sottolineati da Mazzarri: «Non si può lasciare tutto questo spazio in marcatura. Sono errori da evitare». Anche perché l’anno scorso sono costati la Champions.
Poi, i singoli: Campagnaro, per struttura fisica, è apparso ancora indietro di condizione. Come Britos. Che, però, rispetto al compagno argentino sembra poco avvezzo ai movimenti della difesa a tre: piuttosto lento, a volte insicuro.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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