Juan Camilo Zuniga ha rilasciato un’intervista ad un giornale Colombiano (per leggere l’intervista originale clicca qui). L’esterno azzurro ha parlato dell’ottimo momento della sua nazionale. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples.it:
La voce è l’antitesi del suo calcio: Camilo Zuniga parla piano e a bassa voce, sembra quasi leggere dal libro delle scontate risposte dei calciatori. Non è il personaggio adatto per un’intervista, la nostra è tutto fuorché una conversazione fluida. Ma sul terreno di gioco il 26enne antioqueño è uno dei più veloci della selezione, le sue scorribande sulla fascia destra non lo sfiancano fisicamente ed io suo talento gli consente anche di segnare grandi goal come quello contro l’Uruguay. Il calcio è l’unico linguaggio conosciuto dal difensore del Napoli. Contro il Paraguay non sarà necessario che parli, ma solo che giochi.
Cosa avete provato quando vi è stato comunicato di essere la nona selezione al mondo?
Ci ha fatto piacere, siamo orgogliosi ma non ci accontentiamo perché possiamo dare di più. Rimanere con i piedi a terra è molto importate perché non abbiamo fatto ancora niente, al momento dobbiamo concentrarci per battere il Paraguay.
In Italia le chiedono della sua nazionale?
Sì, me lo chiedono spesso e quando dico i noi dei miei compagni mi dicono che arriveremo al Mondiale perché abbiamo una squadra abbastanza forte per farlo. Io, però, penso che l’unico nostro obiettivo è quello di scendere in campo e dare il massimo per raggiungere l’obiettivo.
Il Paraguay imposterà una partita difensiva, per questo vedremo meno sortite offensive di Zuniga?
In quanto difensore devo mantenere la posizione. Sarà fondamentale evitare agli avversari di mettere cross al centro, e questo è compito dei laterali. Il gioco aereo si evita dalle fasce, ma se avrò spazio salirò senz’altro.
Magari segnando di nuovo come contro l’Uruguay …
L’importante è qualificarci al mondiale, non conta chi segna.
Come giocare contro il Paraguay?
Dobbiamo tenere il pallone. In questo modo togliamo spazio agli avversari e diminuiremo le loro possibilità offensive.
Perché la Colombia è seconda nel girone eliminatorio?
Perché ci sono eccellenti giocatori e perché siamo come una famiglia. Ci sentiamo tutti durante l’anno e c’informiamo sulle nostre famiglie. C’è un ottimo rapporto tra ognuno di noi e questo rapporto si riflette sul terreno di gioco.
Fonte: El Espectador.com
Traduzione e adattamento a cura di Luigi De Magistris
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