Con la pagella sotto il braccio e il dieci e lode in bella vista (dieci sono infatti i gol segnati in questo campionato), adesso Callejon può guardare negli occhi il suo idolo. E dargli pure qualche consiglio, visto che l’idolo in questione, Reina (l’altro pupillo di Benitez), ora è un uomo a un bivio. «Lui deve restare qui, sono pronto persino a sequestrarlo a casa mia per trattenerlo con noi». Lo dice e nel frattempo unisce i palmi delle due mani. Neppure fosse una preghiera.
Sono soddisfazioni, ma la vita a volte è prodiga. Con Callejon lo è di sicuro. Ora, più che mai, il Napoli è ai suoi piedi: da qualche tempo José ragiona e parla da leader. Lo sguardo è cambiato, è più diretto, quasi più duro. Ha detto che vuole diventare una bandiera del Napoli. E ieri lo ha ripetuto a «In Casa Napoli», il programma serale in onda su PiùEnne: «Spero proprio che non sia il gol più importante della stagione, speriamo che ne vengano altri più importanti. So che i napoletani vogliono che segni un gol decisivo alla Juve, lo penso anch’io perché saranno i nostri avversari anche in futuro».
Callejon se l’è goduto fino in fondo quel gol. Anche perché prima aveva dilapidato un’occasione d’oro: «Ho guardato De Sanctis e ho deciso di tirare in quel modo. Lui ha fatto veramente un’ottima uscita, diamo pure merito al portiere». Con Benitez ha trovato la felicità e non lo nasconde: «Io mi trovo bene pure come attaccante, ammiro Cristiano Ronaldo ed è il giocatore che più mi piace. D’altronde a 11-12 anni giocavo centravanti, però quel che preferisco è il movimento dell’ala».
Racconta la sua metamorfosi: «Quando sono arrivato la gente mi vedeva come la riserva del Real Madrid. Però io so che bisogna sempre lavorare per crescere e dimostrare quel che sei. Quando Benitez disse che ero da 20 gol gli risposi che mi aveva messo troppa pressione; ma lui mi conosceva da tempo e sapeva che cosa potevo fare». Non è stato facile lasciare il mondo dorato della Casa Blanca. «Una decisione difficile, volevo giocare di più. Avevo dei dubbi, poi mi ha chiamato Benitez e non ho avuto più dubbi. E rifarei la scelta mille volte».
Racconta gli sfotto di Mourinho: «Mi manda qualche messaggio e mi dice che segno più di prima. Ma non è che mi scrive perché mi vuole portare nella sua squadra, siamo solo rimasti in buoni rapporti».
Callejon ha le idee chiare sul futuro: «Per fare un Napoli ancora più grande ci vuole qualche altro giocatore come quelli che ci sono già. L’obiettivo è vincere lo scudetto entro una o due stagioni. Quest’anno intanto speriamo di vincere il ”primo titulo, il primero di tanti” alzando la Coppa Italia a maggio nella finale con la Fiorentina». Lo spagnolo corteggia Reina. «Domenica sera si è visto quanto è importante avere uno come Reina, io personalmente mi sento sicuro perché so che dietro di noi c’è qualcuno che può salvarci. Non è diventato leader, lo è sempre stato; è un veterano, per me è una guida. Per tenerlo qui lo sequestrerei in casa mia. Vi assicuro che si è innamorato di Napoli».
Già Pepe Reina. Ritorno al Liverpool? No. Destinazione Barcellona? Difficile. Futuro al Napoli? «Ci conto». All’improvviso il portiere in prestito dal Liverpool rivede quelle che sono le sue certezze. Il Barcellona si allontana ancora una volta, come era già successo nel 1999. Allora fu Victor Valdes a costringerlo ad andarsene, ora i catalani gli hanno preferito Marc-André ter Stegen. Un’altra beffa. E allora Reina riscrive il suo futuro. E al Napoli preparano il triennale che lo spagnolo chiede e sono pronti a trattare con il Liverpool la cessione del cartellino. Dopo la notte (magica) contro la Roma, il portiere si è confessato al Diario de la Roja. «Col Napoli non abbiamo concretizzato nulla, ma ho la sensazione che siano contenti di me e che certamente parleranno col Liverpool. Il Napoli ha un progetto interessante, qui sono felice, mi sono ambientato molto bene e così anche la mia famiglia. Il mio modo di essere si sposa bene con quello partenopeo». Parla del suo futuro: «Di certo non tornerò a Liverpool anche se ho ancora il contratto e sono qui solo in prestito. Difficile invece l’ipotesi Barcellona. Ora penso solo al Napoli daremo il massimo per arrivare al secondo posto e per andare avanti in Europa League. L’unica mia certezza? Non andrò a giocare un altro anno in prestito».
Fonte: Il Mattino.
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