E lui percorse ancora il Callejon del gol. Sì, anche a Bologna, per la tredicesima volta in questa stagione: una strada – un callejon, per l’appunto – che Jose Maria conosce a memoria e ripete a occhi chiusi con disarmante precisione e grande continuità. Incredibile puntualità. E Rafa? Beh, felice, contento e orgoglioso, perché, diciamola tutta, a luglio ci ha messo la faccia per intero: «Lui può segnare venti gol». Zac, al buio. Mago? Sensitivo? Più semplice, uno dalla vista molto lunga: siamo a metà stagione e mancano appena sette passi alla fine della strada. Del Callejon del gol.
VALORE UNIVERSALE – E allora, etimologia della parola: una sorta Autore di marcature di pregevole fattura E Benitez in estate disse: «Josè può farne anche venti»di vicolo, largo o
stretto, o più in generale una via delimitata su entrambi i lati. Tipo Spaccanapoli. Ecco, paragone calzante, per rendere l’idea, con la variante decisiva che lui, Callejon, Napoli l’ha unita. Altro che storie: un crack del mercato, un colpaccio in piena regola, un acquisto che ha migliorato in lungo e in largo la squadra. Poco da aggiungere, se non un bel dieci a lode: a lui stesso e a chi lo ha voluto a ogni costo (Rafa).
CHE CIFRE – Numeri pazzeschi, quelli del ventiseienne trequartista spagnolo: 27 le partite messe in fila finora tra campionato (20), Champions (6) e Coppa Italia (una); 13 i gol, di cui 9 in Serie A (5 meno del capocannoniere Rossi), 2 in Champions e 2 nella Coppa tricolore. In sintesi, apporto decisivo e appena una rete meno di Higuain, capocannoniere della squadra con 14 graffi distribuiti qua e là. E ancora: Callejon è anche il secondo centrocampista più prolifico del campionato dietro Vidal, primo della classe con 10 gol, ma con la differenza basilare che il cileno è anche il rigorista principe della Juve (due, i tiri dal dischetto messi a segno dal bianconero; tutti su azione, invece, i sigilli dello spagnolo). L’investimento? Otto milioni e ottocentomila euro versati al Real Madrid per acquistare il suo cartellino: un affare clamoroso.
CRUCCIO NAZIONALE – Impatto devastante, insomma, avvalorato dall’intensità: perché Calleti, come lo chiamano tutti tranne il suo grande amico Sergio Ramos, che lo ha ribattezzato Chulo, non moltiplica esclusivamente il potenziale offensivo, ma svaria anche lungo l’intero arco d’attacco e, soprattutto, corre come un matto sulla fascia di competenza. Attacca e difende; recupera, copre, raddoppia, pressa e asfissia gli avversari. Un giocatore completo, tecnico e di intelligenza tattica superiore: dall’equilibrio agli inserimenti, come quello splendido del colpo di testa all’indietro di Bologna, sul finale di primo tempo, che avrebbe meritato miglior fortuna. Attacca lo spazio e lo copre, segna – anche gol meravigliosi, sfruttando la coordinazione e la potenza di un tiro eccellente – e corre: c’è poco da fare, farebbe comodo a tutti. Magari anche alla Spagna: niente Nazionale, per lui, ma chissà che il rendimento con il Napoli non gli offra una chance Roja con vista sul Mondiale. La meriterebbe.
SEI FORTE PAPA’ – Jose Maria, nel frattempo, continua a lavorare, giocare e segnare. E, nei ritagli di tempo, tra un tweet con il suo gemello Juanmi, uno con Sergio Ramos e Arbeloa, e un altro con Xabi Alonso, si dedica alla sua Marta. La donna che gli ha prima fatto assaporare l’amore e la gioia di essere un papà acquisito ma dolce come mai – di Paula, la passione di Callejon -, e poi quella di regalargli un figlio: nascerà presto. Magari a Napoli.
Fonte: Corriere dello Sport
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