Non è stato convocato per i Mondiali, in compenso Josè Maria Callejon è sulla bocca dei migliori tecnici d’Europa. A cominciare da Mourinho, suo vecchio estimatore. E proseguendo con Blanc, Guardiola, Wenger, Ferguson. Tutti lo vorrebbero. Tutti pronti a ricoprire di montagne di euro Aurelio De Laurentiis. Calciatori simili non se ne trovano in giro: esterno destro o sinistro, seconda punta, prima punta, centrocampista. E con uno spiccato fiuto del gol. Venti complessivi alla prima vera stagione da titolare nel Napoli, la prima lontano dalla Spagna e a ventisette anni, cioè nel pieno della maturità tecnica. Ma Calleti, richiesto con fermezza da Benitez (ancor prima di Higuain), costato dieci milioni di euro circa (9.8) è incedibile. Superblindato. Contratto fino al 2018 ed una serie di bonus che gli permettono di guadagnare bene. Un procuratore, Manuel Garcia Quilòn, lo stesso di Benitez e Albiol, che non ha alcuna intenzione di rompere con il Napoli. Per ora, gli ammiccamenti per Josè Maria restano a livello di voci e di pure intenzioni. Più in là potrebbe anche farsi avanti l’estimatore con una proposta “indecente“. Ma De Laurentiis e lo stesso Benitez non hanno alcuna voglia di iniziare la nuova stagione senza quell’elemento così prezioso e così continuo che ha permesso al Napoli di tagliare il traguardo dei cento gol, di stabilire il record delle vittorie in trasferta, di conquistare la Coppa Italia e di fare tremare le big europee in Champions League. Callejon non si tocca, soprattutto oggi che è diventato il pezzo più pregiato di casa De Laurentiis e che nel prossimo campionato potrebbe diventare l’asso nella manica di Benitez per puntare ancora più in alto.
OGGETTO DEI DESIDERI. Di lui già sapeva tutto Josè Mourinho. Nel Real Madrid, Callejon era considerato il dodicesimo uomo, il primo cambio operato dal tecnico portoghese. Lo faceva, però, a periodi, neanche in maniera così sistematica. Ma Calleti era noto anche a Benitez che ne apprezzava il talento già ai tempi del Castilla e successivamente nell’Espanyol. Tutti gli altri tecnici, da Klopp a Wenger, hanno avuto modo, invece, di ammirarlo con la maglia del Napoli durante il girone di Champions. Callejon sempre tra i migliori in campo. Protagonista della vittoria in casa del Marsiglia. Autore di un gol e un assist nel 2 a 0 all’Arsenal. Trascinatore in altre circostanze. I tecnici italiani, invece, si sono accorti dell’attaccante cresciuto nel vivaio dei Blancos, gradatamente. Gol a raffica in avvio di campionato. Assist. Imprendibile in campo aperto. Micidiale sotto rete. Sua la firma nella vittoria in casa della Fiorentina, nel 4 a 2 all’Inter, nel 2 a 0 alla Juventus. E poi il finale con il botto: l’ottima prestazione nella finale di Coppa Italia (assist a Mertens), un gol e un assist con la Sampdoria, la rete numero 100 contro il Verona.
OGGETTO DEI DESIDERI. Di lui già sapeva tutto Josè Mourinho. Nel Real Madrid, Callejon era considerato il dodicesimo uomo, il primo cambio operato dal tecnico portoghese. Lo faceva, però, a periodi, neanche in maniera così sistematica. Ma Calleti era noto anche a Benitez che ne apprezzava il talento già ai tempi del Castilla e successivamente nell’Espanyol. Tutti gli altri tecnici, da Klopp a Wenger, hanno avuto modo, invece, di ammirarlo con la maglia del Napoli durante il girone di Champions. Callejon sempre tra i migliori in campo. Protagonista della vittoria in casa del Marsiglia. Autore di un gol e un assist nel 2 a 0 all’Arsenal. Trascinatore in altre circostanze. I tecnici italiani, invece, si sono accorti dell’attaccante cresciuto nel vivaio dei Blancos, gradatamente. Gol a raffica in avvio di campionato. Assist. Imprendibile in campo aperto. Micidiale sotto rete. Sua la firma nella vittoria in casa della Fiorentina, nel 4 a 2 all’Inter, nel 2 a 0 alla Juventus. E poi il finale con il botto: l’ottima prestazione nella finale di Coppa Italia (assist a Mertens), un gol e un assist con la Sampdoria, la rete numero 100 contro il Verona.
IRRIDUCIBILE. «Un attaccante da venti gol» , disse Benitez descrivendo Callejon nel ritiro precampionato di Dimaro. Sembrò un azzardo. Invece, si è trattata di una profezia indovinata. L’esterno di Motril ha realizzato 15 gol in campionato (6 assist), 2 in Champions e 3 in Coppa Italia su 52 presenze accumulate. Vanta un minutaggio impressionante: 4.048’ giocati. Lo scorso anno nel Real Madrid ne aveva giocati la metà, 2.017’; collezionato 41 presenze in tutto e realizzato appena 7 reti complessive: 3 nella Liga, 2 in Champions e 2 in Copa del Rey. Ma Benitez guardava lontano quando ebbe a suggerirlo a De Laurentiis.
Fonte: Corriere dello Sport
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