Il vero top player è lui, Josè Luis Callejon spagnolo di Motril, fisico e pettinatura da torero. A Madrid rimpiangono lui e il compare Higuain, il San Paolo ha trasformato i silenzi del Bernabeu in boati. I tifosi “merengues” se la sono presi con la società, che ha scaricato su Ancelotti, che a sua volta ha dichiarato diplomaticamente: “…quando sono arrivato io, quei due volevano andare via”.
Difficile che uno spagnolo voglia lasciare il Real. Se Callejon (e gli altri) lo ha fatto è perché la squadra dei sogni non credeva più in lui. I numeri non dicono bugie: presenze con il contagocce, mentre a Napoli è quello che ha più minuti nelle gambe. Tra Espanyol e Real Madrid, mai aveva realizzato più di sei reti a stagione: in azzurro è già a quota dodici, otto in campionato, quattro equamente divisi tra coppa Italia e Champions. È costato 8,8 milioni e oggi quanto vale?
«Non è semplice fare una valutazione di questi tempi – dice Andrea D’Amico, procuratore, agente Fifa e grande conoscitore del mercato italiano – perché da noi siamo abituati a valutare i calciatori in base alle loro recenti prestazioni. Adesso è il momento di Callejon, ma se dovesse restare un paio di partite senza fare gol, la sua quotazione diminuirebbe. C’è però da dire che questo ragazzo ha fatto bene dall’inizio: se continua a viaggiare su questi livelli, a giugno potrebbe valere venti milioni e forse più. È stato un ottimo affare, tanto di cappello a chi ha avuto la giusta intuizione».
Claudio Pasqualin, altro “pezzo da novanta” del calciomercato, non ha dubbi dell’attaccante spagnolo. «Non so quanti possano parlare realmente di effetto sorpresa: chi gioca nel Real, a prescindere da qualsiasi discorso, non può essere un cattivo calciatore. Non trovava grandi spazi e ci credo, con tutta quella concorrenza che aveva dinanzi a sè. Piuttosto sorprende l’autorevolezza e la semplicità con le quali si è conquistato la fiducia dell’ambiente. Ritengo che Callejon sia da considerarsi un top-player a tutti gli effetti. Lui ed Hamsik tatticamente sono le pedine più importanti della squadra».
L’umiltà del torero azzurro viene sottolineata da Claudio Onofri, ex Genoa, allenatore e opinionista televisivo. «Dobbiamo ammettere che oggi Callejon fa la differenza. Mi ha sorpreso il suo spirito di sacrificio: pensavo che lui e Higuain potessero avere un pò di puzza sotto il naso. Invece danno una grande mano alla squadra, soprattutto Josè che fa un duro lavoro sulla fascia destra. Va a raddoppiare, ripiega ed è prezioso in fase di non possesso. La sua crescita va di pari passo con quella del Napoli, ci sono tutti i presupposti per continuare a migliorare».
E a monetizzare, ammesso che a giugno il Napoli voglia metterlo sul mercato. «Potrebbe arrivare a valere 20-25 milioni, perché no. Ma ricordatevi che la valutazione viene fatta in base alla disponibilità del club. Esempio: se Callejon interessa solo al Milan e il Milan può spendere solo 5 milioni, il giocatore vale 5 milioni. Questo lascia intendere che oggi lo spagnolo non è alla portata del mercato italiano», l’analisi lucida è di Giovanni Branchini, procuratore di grandi calciatori. Ma è ipotizzabile una cessione dello spagnolo di Motril?
«Non scherziamo, è un valore aggiunto, oltre che ago della bilancia nello scacchiere di Benitez. Oggi il Napoli – precisa l’allenatore Mondonico – non può fare a meno di Callejon perché assicura le due fasi di gioco, quella attiva e quella passiva. Ed è l’unica squadra italiana a giocare con quattro attaccanti. Callejon e Hamsik sono gli interpreti perfetti di questa teoria: e immaginate a quanto più forte diventerebbe il Napoli con Marek in mediana».
Salvatore Bagni, ex azzurro e procuratore, taglia corto. «Vale più di 20 milioni e spero che non faccia la fine di Lavezzi e Cavani…»
Fonte: Il Mattino.
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