NAPOLI – Due su due: per diradare immediatamente le prime nubi, quelle che il calcio d’agosto produce sistematicamente. Il curriculum vitae non è bastato, almeno nella fase iniziale, e le prime amichevoli avevano prodotto qualche pregiudizio sulla consistenza di Callejon. Poi sono bastate le prime gare vere, il Bologna e il Chievo, e soprattutto l’effetto-gol, che amplifica qualsiasi giocata, persino la più banale. Al debutto, allo spagnolo è andata di lusso: ma il poliedrico giocatore ch’è in lui ha annusato l’aria, ha capito che lo sviluppo dell’azione meritava l’aggressione dell’area di rigore ed il tap in sulla deviazione di Curci ha mostrato un aspetto insolito. A Verona, invece, c’è la lettura della giocata, la conoscenza dei temi d’inserimento (certo anche la leggerezza della difesa avversaria) e pure l’intesa con Higuain, che lo ha notato arrivare, lo ha praticamente aspettato e gli ha consentito di legittimare il fulminante contropiede. E, allora, non solo corsa avanti e dietro, in ogni zona del campo, a destra e a sinistar. Due reti in centottanta minuti e però anche un palo, contro il Bologna, con un destro al volo dalla distanza, per sottolineare che l’uomo non è, come detto, solo corsa ma anche padronanza tecnica. Sono due, per ora è l’inizio…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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