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Callejon, distratto per finta, spietato sul serio firma il suo quinto gol: «Sofferenza sì, ma che soddisfazione!»

Tutta la classe di José. Un fiorire di aggettivi. Gambe corte, sangue spagnolo e carattere da napoletano. Quando esulta, ghigna, scuote la testa e corre. E si porta il pollice in bocca: lady Callejon lo sta per far diventare papà: «Questi tre punti sono importanti, siamo venuti qui a Firenze per vincere: abbiamo sofferto molto ma alla fine siamo davvero soddisfatti. Sapevamo che sarebbe stata una serata complicata». 

Lo cantano i tifosi, lo dicono i fatti: segna sempre lui. Cinque gol in campionato, uno in Champions. E per l’ex galactico di scorta sono tutti gol con una storia. Il centravanti snob che si è preso volentieri il numero 7 di Cavani sulla spalle non si ferma mai. «Siamo una rosa di attaccanti numerosa: non è importante chi gioca, l’importante è vincere. La nostra rosa è di 24-25 giocatori, tutti all’altezza. Nessuno di noi pensa a se stesso, ma al contributo che possiamo dare alla squadra per vincere». Ogni volta sembra girare al largo, distratto. Altrove. Invece sa essere spietato come pochi altri in questa serie A. Si è inventato un diagonale impossibile. Ha scaraventato in porta un pallone che nessuno aveva preso sul serio. «Un gol bello? Non lo so, lascio giudicare agli altri. È stato un colpo d’istinto, ho visto arrivare la palla calciata da Higuain e non ci ho pensato a calciare al volo. Ora per qualche ora ci godremo questo successo poi penseremo al Catania».
Opportunismo, agibilità elegante e potente: Callejon è bomber inesorabile. Di una continuità raggelante: «Era uno scontro diretto con i viola, perché la squadra che abbiamo affrontato ieri fino alla fine lotterà per lo scudetto. Ma vincere qui per noi era importante: per la stima, ma anche per restare in scia con la Roma che sembra davvero non volersi fermare». Callejon è ancora una volta protagonista nella notte prepotente di una squadra innamorata del calcio. Un Napoli efficace ai limiti del cinismo, un filino fortunato negli episodi decisivi, ma in paurosa crescita di autostima. «Un po’ nervosa? Io direi molto combattuta. Sia il Napoli che la Fiorentina ci tenevano a vincere questa gara, è sempre bello battere un avversario così forte. Possiamo essere felici». Il ko a Roma è ormai lontanissimo. Il Napoli ha ripreso a volare. Anche col tridente pesante dove la certezza è sempre rappresentata da Callejon che solo una volta non è partito titolare. Difficile pensare a un Rafa-Napoli senza di lui. È la qualità elevata a sistema. «Sono contento per i complimenti, sono venuto a Napoli per dimostrare il mio valore e per giocare con continuità. Sono soddisfatto soprattutto per l’andamento della mia squadra: siamo secondi e in piena corsa per lo scudetto». Lo certifica la vittoria con la Fiorentina che questo è un Napoli a tutto tondo, in grado di piegare le partite alla propria volontà, dettagli inclusi. Il Napoli sa soffrire nel primo tempo, quando i sapienti cambi di gioco di Montella e la superiorità numerica dal lato di Maggio la mettono in difficoltà. «Noi siamo stati bravi a sfruttare le occasioni. Le gare non si vincono sempre e soltanto dominando le partite».

Fonte: Il Mattino

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