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Callejon, colpo geniale. A Napoli se lo godono, a Madrid già lo rimpiangono

Fregoli. Uno che si inventa la vita, che sta per diventare papà, che ha visto raddoppiare (forse triplicare) il costo di se stesso, quello che ha risolto a Benitez un paio di situazioni scabrose (a Marsiglia, con la Roma), quello che il calcio l’ha preso d’infilata, perché lui parte e va, avanti e indietro, e si fa la fascia come un indemoniato, perché a lui va di genio: «Io lavoro per la squadra, innanzitutto. E sono qua per far bene con il Napoli ma per il Napoli» . Callejon, che nella sua prima vita in Primera Division (tra Espanyol e Real Madrid) era riuscito a fare quello che ha costruito in appena otto mesi a Napoli e che dinnanzi alle domande più stuzzicanti per scorgerne un pizzico di vanità si rifugia nell’umiltà che gli è naturale. «Il merito è degli altri, io mi faccio trovare pronto» .

Che colpo. Otto milioni ed ottocentomila euro e una certezza: «Per me può segnare almeno venti gol» . Lo disse Rafa Benitez, quando ancora Callejon non era esploso, quando c’era un piccolo velo di mistero, perché intanto, per gradire, il piccolo principe blanco – anzi, azzurro – s’era presentato a modo suo: tre gol nelle prime tre partite, graffi che restano impressi sul San Paolo, incredulo. Poteva essere una dolcissima e però effimera, fugace impressione, invece in quel momento, se n’è avuta poi conferma, è cominciata a spuntare (ma seriamente ed anche concretamente) una star… Un rendimento brillante, una serie di colpi speciali, un contributo importante: lo spagnolo è riuscito subito a dare un valore pieno alla scelta di Benitez e ai soldi investiti dal presidente De Laurentiis.

Che botta. E sabato, stadio San Siro, la Scala del calcio, c’è Inter-Napoli, c’è una sfida ricca di suggestioni, perché certi palcoscenici catturano, sprigionano un’empatia particolare: ma chissà cosa accadrà ancora a José Maria Callejon, che ieri si è dovuto arrendere in allenamento, uscirsene e riflettere su quel che converrà fare, dopo aver valutato l’entità d’un infortunio relativamente preoccupante. E’ un allarme che inquieta ma sino ad un certo punto, perché subito dopo poi c’è l’Olimpico di Roma, e sarà sabato 3 maggio, sotto luci che faranno risplendere quegli otto milioni ed ottocentomila euro.

Fonte: Corriere dello Sport
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