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Callejon, buona la prima: al Chievo ha già segnato lo scorso anno

«Repetita iuvant». Eh sì che aiuta… La classifica, il morale e pure le statistiche. Un altro gol, ancora, il secondo di fila e alla seconda come fu un anno fa proprio al Chievo. Assist di Higuain, inserimento di Callejon, destro secco e l’esultanza arrampicandosi sui tabelloni del Bentegodi. Bene, bravo, bis: aveva già segnato al Bologna. Callejon ci (ri)prova. Repetita iuvant, soprattutto di questi tempi. La nozione di base c’è l’ha già in testa, il resto è tutto nei piedi, è in quel destro da bomber che non ti aspetti. Calletì il tuttofare. Senso tattico da tornante, il guizzo dell’ala, l’assist da rifinitore e i gol da centravanti. Pure nel numero. Venti giusti una stagione fa. Li aveva pronosticati Benitez a Dimaro, e gli fecero il sorrisino: «ti piacerebbe eh…». Aveva ragione lui! Venti reti tonde come il pancione della sua Marta quando aspettava la piccola India. Una rete e pallone sotto la maglia. Un’altra e il gesto del ciucciotto. Poi la culletta alla Bebeto in allenamento. Famiglia e numero dei gol allargati.

PRONTI, PARTENZA, VIA. E lui c’è. In tutti i sensi. C’è col Napoli, e non era proprio così scontato. Quasi una trentina i milioni offerti dall’Atletico Madrid. Una tentazione enorme. Per tutti. La Spagna, il richiamo di casa, il fascino della finalista di Champions e campione in Liga, e pure una plusvalenza in bilancio da sballo. Ha deciso De Laurentiis: «Non si muove» . E Callejon s’è rimesso in moto. Subito. A modo suo. Il gol del vantaggio a Marassi e ora il Chievo. Per ripetersi. L’eliminazione di Bilbao, il malumore dei tifosi e le polemiche amplificate dalla sosta. Due settimane lunghissime. Le solite però per chi non va in nazionale. Callejon “esterno” anche per la Spagna. Fuori però. Mai convocato. Lunghe giornate a Castelvolturno. Corsa, fatica, partitine e qualche puntatina serale al ristorante, jolly pure là: Calletì mangia e cucina per gli amici. Masterchef Callejon. Sapori mediterranei e profumo di gol. Venti reti non le aveva mai segnate.

ATTACCANTE VERO. Legittimo erede di quel 7 che a Napoli ha ormai una sua magia. Lavezzi, Cavani e ora lui, senza ansie né timori. «La prendo io, non c’è problema. Non mi fa paura» . Callejon è così. Sfrontato che quasi sembra irriverente. Filosofia Real: gioca sempre e solo per vincere. E se deve uscire dal campo, la prende male. E’ accaduto a Genova. Ma gli è passata presto. Occasionale. Capita più spesso che faccia gol. Compare in area all’improvviso. Movenze felpate. Gambe svelte, rapido, passettini corti come l’amico CR7 e la freddezza sotto porta di chi non sbaglia. Fosse stato così anche con l’Athletic all’andata, avrebbe forse dato un impulso diverso alla stagione. Momenti. Occasioni che tornano e non bisogna sbagliare. Repetita iuvant. Rete a Marassi e adesso sotto col Chievo.

Fonte: Corriere dello Sport

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