Udine. Non si sono mai rubati le merendine e neanche la gomma per cancellare. Insomma, sono buoni amici. E allora le premesse per spiegare le cose che sono capitate al minuto sette delle ripresa, quando Lorenzo Insigne, dopo un rimpallo in area di rigore, si è ritrovato solo soletto davanti al fenomeno del momento, il portiere dell’Udinese, Simone Scuffet. E cosa ha fatto? Quello che avrebbe fatto qualsiasi attaccante: tirato in porta. Crac. La palla sfiora il palo e termina fuori. Un istante dopo e spunta in secondo piano Callejon. Imbufalito.
Era lì, sul secondo palo, in posizione ideale per ricevere il passaggio e mettere in porta. Sarebbe stato un gioco da ragazzi. E la prende male: in maniera plateale urla che lo scugnizzo di Frattamaggiore avrebbe dovuto servirlo «Mi dovevi dare la palla», più o meno. E Insigne, che non fa gol dalla trasferta di Reggio Emilia e che di reti quest’anno ne ha realizzate appena due, gli ha risposto per le rime. Come succede in campo, ci mancherebbe pure. Dalla panchina, Benitez non ha avuto dubbi a dar ragione a Callejon. D’altronde è così: se avesse fatto gol, Insigne sarebbe stato un eroe. Ha sbagliato, dunque è l’esatto contrario. Nessuno scontro, sia chiaro. Tra i due i rapporti sono eccezionali. Lorenzo non ha mai tirato una palletta di carta a Calli nell’intervallo, né lo spagnolo ha messo una puntina da disegno sulla sedia di Lorenzo. I due sono stati, peraltro, tra i migliori in campo in assoluto. Partite in fotocopia: generosi nella fase difensiva (Insigne in taluni casi si è fatto il campo per andare a marcare Muriel), presenti in fase offensiva. Solo ce ne sta uno, Callejon, che non sbaglia una sola occasione. E un altro, il povero Lorenzo, che quando vede davanti a sé la porta, è come se vedesse le streghe.
Fonte: Il Mattino
