NAPOLI – A tre metri dal traguardo. Tre passi, tre gol ancora e poi la profezia del 20 di Rafa, che lo fece un po’ arrabbiare, diventerà una splendida realtà. Una partita di pausa, con il Parma, e per José Maria Callejon è già tempo di rimettersi in riga con la Lazio: per uno che finora ha giocato 45 volte su 46, con l’unica pausa forzata da una squalifica (in campionato), sembra davvero la sola strada percorribile. CalleMan.
IL PILASTRO – E allora, vamos e avanti tutta. Niente da dire e nulla da fare se non continuare a sviscerare le gesta dell’uomo dell’Andalusia sottoforma di numeri. Grandi numeri: 17 gol, di cui 12 in campionato (primo centrocampista d’attacco insieme con Cerci), 2 in Champions e 3 in Coppa Italia; 6 assist in tutte le competizioni (3 in campionato); 102 cross, 55 falli subiti, l’adattabilità di chi è capace di recitare a soggetto anche quattro ruoli in una sola partita (con la Fiorentina) e il marchio dell’insostituibile. Il pilastro dei pilastri di Rafa, insieme con Albiol, è lui: 45 presenze, di cui 40 da titolare (sempre nelle coppe); unico giorno senza calcio, il 16 febbraio 2014, data che a questo punto passerà alla storia (con il Sassuolo in trasferta, squalificato). Ultimo dato: il Napoli ha vinto 16 delle 17 partite in cui è stato registrato nel tabellino dei marcatori: pareggio di Bologna a parte, quando segna la vittoria è una specie di conseguenza inevitabile.
PARADOSSO ROJA – Un portento, Callejon, soprattutto perché le sue non sono prestazioni a sprazzi, altroché: tutte super intense da un punto di vista del movimento. Moto perpetuo, sulla fascia destra, inesauribile e pericolosissimo: non è un caso che, esclusi i centravanti di razza pura come Negredo e Diego Costa, sia il secondo marcatore spagnolo di una speciale classifica riservata ai giocatori d’attacco, nell’ambito di tutta una serie di giochini legati al Mondiale. La storia sta in questi termini: Pedro, il capofila, ha segnato 18 reti in 46 partite con il Barcellona; a ruota, poi, c’è lui, Calleti, con 17 griffe d’autore in 45 gare; terzo, e anche piuttosto staccato, Fabregas, 46 gettoni e 13 squilli con il Barça. E Del Bosque? Tutto tace, finora, perché nel suo ruolo agiscono – con successo, va detto – proprio Pedrito e Navas. Che beffa. Ma la speranza non tramonta.
EMOZIONI – Per il resto, beh, (sogno) Mondiale a parte si profila una primavera-estate intensa come poche altre: la finale di Coppa Italia con la Fiorentina, in programma il 3 maggio all’Olimpico, e soprattutto la nascita di India, la prima figlia che la sua compagna, la splendida modella e studentessa madrilena, Marta Ponsati Romero, darà alla luce tra qualche settimana proprio a Napoli. Saranno emozioni forti, fortissime, nello spogliatoio azzurro e poi casa. Tutto sommato da ricordare, la prima stagione napoletana; meglio ancora se arricchita dalla traduzione in fatti della profezia di Benitez: «Può segnare 20 gol». Callejon, dicevamo, s’irritò un po’ con Rafa per l’aspettativa creata, ma evidentemente quando si arrabbia poi si mette seriamente d’impegno. A questo punto, con la Lazio in vista domenica, conviene stuzzicarlo: magari può arrivare anche a 21. Magari a 22. CalleMan.
Fonte: Corriere dello Sport
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