Higuain aveva acceso la notte di Fuorigrotta con un gol da fuoriclasse su assist di Hamsik, che ha faticato ad entrare in partita anche perché non riusciva a trovare il varco a causa della ferrea marcatura disposta da Gasperini. Quei ragazzi in giallo (forse è l’ora di mettere da parte certe scaramanzie e concentrarsi su problemi più concreti) hanno entusiasmato nella trequarti del Genoa, in particolare c’è stato uno show di Mertens. Meno positive le note in difesa, messa sotto pressione nel primo tempo: se i mediani non coprono e gli esterni non si abbassano, i problemi sono inevitabili. E infatti sono emersi, puntuali, nella parte finale della gara.
Il Napoli ha abbassato il ritmo nella ripresa e ha concesso campo al Genoa, forse spostando il pensiero all’imminente match di Europa League o forse avvertendo il peso della serie di nove partite in un mese. Il rallentamento di passo rispetto al primo tempo è stato evidente, così come un atteggiamento supponente della squadra, che pure aveva sprecato molti, troppi, punti contro avverari medio-piccoli sul proprio campo. E Benitez, alla vigilia, aveva lanciato un chiaro avviso ai naviganti: massima concentrazione, fino alla fine. Inascoltato. Nonostante l’uscita di Gilardino, il miglior attaccante, gli uomini di Gasperini non hanno mollato e hanno trovato grazie a Calaiò, che aveva vissuto l’ultima breve esperienza in azzurro nella scorsa stagione (mai utilizzato da Mazzarri), il gol dell’1-1. Lui non ha esultato mentre il popolo di Fuorigrotta ha cominciato a rumoreggiare. Questa non è la maledizione dell’ex, né del confronto con le piccole: è il difetto che il Napoli non riesce a cancellare. Cali di tensione e distrazioni rischiano di essere fatali.
Giovedì si riaccenderanno le luci del San Paolo per la seconda sfida con i gallesi dello Swansea. Lo 0-0 non offre certezza di qualificazione contro avversari che hanno dimostrato di saper essere pericolosi sul loro campo giovedì scorso e che sono stati in grado di segnare tre gol al Liverpool nell’ultimo turno di Premier. Raggiungere gli ottavi del secondo torneo continentale sarebbe un ulteriore passo in un processo di crescita, anche se questa amara notte allontana il Napoli da quell’obiettivo che vale gloria e milioni, la Champions 2014-2015, almeno con la qualificazione diretta, senza uno spareggio ferragostano da non auspicare.
Fonte: Il Mattino
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