PAR CONDICIO – Due punti, allora, per il Napoli, choccato anche se se l’aspettava. Peccato, a ripensare al mancato patteggiamento (tentato poi in extremis solo per soldi, cifre da capogiro): avesse chiuso la questione subito, oggi avrebbe un solo punto in meno e così sarebbe finché morte non ci separi. Due due punti, invece, e non poteva essere diverso perché è palese come la Disciplinare «in tutti gli analoghi e recenti procedimenti nel caso di responsabilità oggettiva per illecito sportivo commesso da calciatori tesserati sia partita da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale, oltre a una ammenda: tra tutti, si ricordino i precedenti del Torino e della Sampdoria che, nella corrente stagione sportiva, stanno scontando una penalizzazione di 1 punto in classifica generale maturata in sede di applicazione di sanzione ex art. 23 CGS (patteggiamento), partendo da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale». E come per parare eventuali critiche di campionato falsato, i giudici di Artico scrivono: «Per garantire una uniformità di giudizio e una situazione di par condicio fra squadre partecipanti allo stesso campionato attualmente in corso, quindi, appare corretta l’applicazione della sanzione di 2 punti di penalizzazione in classifica generale da scontarsi nella corrente stagione sportiva».
SENZA DIFESA – Sei mesi a Cannavaro. E sei a Grava. Un anno in due, finisse così (ma ci sono appello e contrappello al Tnas) per i due difensori del Napoli il campionato sarebbe praticamente finito. Gli avvocati Malagnini e Delle Donne passeranno le feste a studiare il ricorso. Scontato, Corte di Giustizia federale, seconda settimana di gennaio, probabilmente. Perché qui l’urgenza c’è tutta, siamo praticamente a metà campionato, la certezza della pena deve essere celere.
ALTRA STANGATA – In principio fu Calciopoli, 37 punti complessivi fra Fiorentina, Lazio, Milan e Reggina come fardello per per la stagione 2006-07. Poi quattro stagioni di apparente tranquillità, con la brace però che covava sotto la cenere. Il meno sei dell’Atalanta del passato campionato era solo un campanello d’allarme. Quest’anno ci sono cinque squadre (un quarto del totale) che sono partite o hanno preso in corsa l’handicap di punti di penalizzazione. Sei per il Siena, due per l’Atalanta (per due partite patteggiate), uno per Samp e Torino. Adesso anche il Napoli. E non è finita. Manca ancora la questione relativa alla Lazio e al Genoa (per rimanere all’inchiesta di Cremona), ma i tempi potrebbero slittare fino a fine campionato (il pm Di Martino ha chiesto sei mesi di proroga lo scorso 30 novembre).
BRINDISI – Festeggia, invece, il Crotone, prima società dell’intera vicenda calcioscommesse ad essere prosciolta, che ha sfruttato al meglio la difesa di Eduardo Chiacchio, Michele Cozzone e Rosita Gervasio. La società calabrese esce pulita da questo procedimento «sussistendo un più che ragionevole dubbio che non abbia partecipato all’illecito o lo abbia ignorato» scrive la Disciplinare. Fanno festa anche Agostinelli, la cui posizione è stata difesa dai legali Marisco e Scognamillo, e Dei (assistito da Monica Fiorillo e Annalisa Roseti): un mese di stop. Un lusso, partendo da un illecito….
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.