Sono arrivate le richieste del procuratore federale Stefano Palazzi al termine dell’udienza, a Roma, del processo sportivo sul filone napoletano sul calcioscommesse. Tre anni e tre mesi per Matteo Gianello, 9 mesi per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, un punto di penalizzazione per responsabilità oggettiva e 100 mila euro di ammenda al Napoli. Sono le richieste del Procuratore, Stefano Palazzi, rivolte alla Commissione Disciplinare nell’ambito del processo al Calcioscommesse in corso a Roma sulla tentata combine di Sampdoria-Napoli.DISCIPLINARE, NO AL PATTEGGIAMENTO DI GIANELLO– Il procuratore federale ha chiesto una squalifica di tre anni e tre mesi per l’ex portiere azzurro Gianello dopo che la Commissione Disciplinare aveva rigettato la richiesta di patteggiamento a 16 mesi. Secondo la commissione “non può essere accolta la richiesta di patteggiamento in quanto dagli atti non emergono elementi di collaborazione fattiva tali da consentire l’applicazione dell’articolo 24”, ha spiegato il presidente Artico. La Commissione Disciplinare Nazionale ha invece accolto le altre richieste di patteggiamento: 9 mesi di squalifica in continuazione per Federico Cossato, già fermato per tre anni e sei mesi dalla Corte di Giustizia Federale nel procedimento della scorsa estate; 4 mesi per Dario Passoni, squalifica che si va ad aggiungere ai 20 mesi e 15 giorni patteggiati del calciatore in due processi precedenti; 2 mesi in continuazione per Gianfranco Parlato, già squalificato per tre anni nel procedimento dello scorso maggio; 5 mila euro d’ammenda per l’AlbinoLeffe e 100 euro per l’Aversa. Gianello, presente nell’aula allestita presso l’hotel Parco dei Principi, avevo chiesto alla Commissione Disciplinare di patteggiare a un anno e 4 mesi. “Gianello ha tenuto un atteggiamento collaborativo – ha riconosciuto il Procuratore Palazzi – e ha reso possibile il consolidamento di elementi che altrimenti avrebbero avuto un peso opinabile nei diversi gradi di giudizio. La Procura ritiene pertanto che il tesserato possa essere ammesso al beneficio e ritiene congrua la sanzione di un anno e 4 mesi, partendo dalla pena di 3 anni e 3 mesi, ridotta ai sensi sia dell’articolo 23 che 24”. “L’atteggiamento di Gianello è stato più che mai collaborativo – ha sottolineato il suo legale, Eduardo Chiacchio -, vi chiedo di tenere in considerazione che il calciatore per il clamore della vicenda non ha più giocato a calcio”.
Fonte: repubblica.it
La Redazione
P.S.
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