«Sono venuto a chiarire. L’ho chiesto io. Non ho nulla da nascondere. Non è piacevole finire in questi ingranaggi, non è piacevole essere tirato in ballo senza motivo. Meglio chiarire subito, anche per l’Atalanta». Andrea Masiello, ora all’Atalanta, per farlo è rimasto oltre due ore davanti al procuratore di Cremona Roberto di Martino e la sua verità l’ha affidata a quattro pagine di verbale finito in cassaforte che, per la prima volta nell’inchiesta cremonese sul calcioscommesse, è stato secretato. Masiello, davanti al magistrato, deve aver spiegato la sua opinione sull’origine delle parole del giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni, prima «gola profonda» nell’inchiesta che, nel suo interrogatorio l’aveva chiamato in causa per la tentata combine di Palermo-Bari del campionato 2010-2011. «Il risultato concordato – aveva spiegato Gervasoni – era di un over con la sconfitta del Bari con almeno due gol di scarto. Gegic mi riferì che era stati corrotti i seguenti giocatori del Bari: Padelli, Bentivoglio, Parisi, Masiello Andrea e Rossi. Il risultato combinato non fu raggiunto perchè l’incolpevole Miccoli, che nulla sapeva dell’accordo, sbagliò un rigore». Masiello, decisamente arrabbiato, davanti al procuratore deve aver contestualizzato questo episodio, raccontandone una versione totalmente diversa e individuando in altri i responsabili dell’affaire. Non è un caso che la sua figura abbia destato la curiosità anche dei pm della Procura di Bari, anch’essi titolari di un’inchiesta sul Calcioscommesse davanti ai quali il calciatore dovrebbe comparire mercoledì.
Nel frattempo, rimane agli arresti domiciliari Alessandro Zamperini, il calciatore arrestato sempre il 19 dicembre scorso nell’ambito dell’inchiesta cremonese e che avvicinò il difensore del Gubbio Simone Farina, il quale denunciò il tutto e, per questo, si merito anche l’attenzione del ct della nazionale cesare Prandelli.
I giudici del Tribunale della Libertà di Brescia, respingendo la sua richiesta di annullare l’ordinanza di custodia cautelare a suo carico, hanno riconosciuto la competenza della Procura di Cremona a indagare sull’associazione a delinquere mentre, per il tentativo di corruzione, ovvero per il reato di frode sportiva, il fatto sarebbe stato commesso a Gubbio. La Procura di Cremona valuterà caso per caso quali saranno i singoli fatti di frode sportiva che dovranno essere trasmessi ad altre Autorità giudiziaria qualora non sussistesse per alcuni indagati l’associazione a delinquere. Un problema, questo, che si proporrà, però probabilmente, solo alla conclusione delle indagini.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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