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Calcioscommesse – Lo scandalo in Finlandia: un club nelle mani dei clan

Il Tampere United era divenuto di proprietà del gruppo di Singapore indagato

Il gruppo di Singapore coinvolto nel giro di scommesse sul quale indagano i pm di Cremona era riuscito a diventare proprietario del Tampere United, società campione del paese nordico nel 2007. L’allenatore obbligato a mandare in campo alcuni giocatori per aggiustare le partite. Bloccati i finanziamenti, la squadra non si è più iscritta

In Finlandia ci erano riusciti. Il progetto degli “zingari” in Italia – comprare un club calcistico (Grosseto, Como e Modena secondo le carte dell’inchiesta di Cremona) per agevolare le scommesse illecite – era già stato realizzato dai loro sodali di Singapore nella placida Scandinavia. Per questo motivo nel Paese del Nord Europa avevano imparato a conoscere da quasi un anno i nomi di Wilson Raj Perumal e Tan Seet Eng, detto “Dan”, i due uomini chiave del gruppo di Singapore che agisce da burattinaio del traffico di scommesse illegali nel calcio internazionale sul quale indaga il pm Guido Salvini. E meglio di tutti sono stati costretti a familiarizzare con loro i tifosi del Tampere United. La squadra campione nazionale nel 2007 è stata espulsa dalla Serie A finlandese la scorsa primavera, una vicenda che ha rischiato di far partire in ritardo il campionato.

Tutta colpa del gruppo di Singapore che aveva proposto un patto scellerato al Tampere United (Repubblica.it ne aveva parlato lo scorso aprile). Attraverso una società di sua proprietà, la Exclusive Sport (attiva anche in Centro America dove ha partecipato alla combine di alcuni match internazionali), il sodalizio criminale aveva versato 299.961 euro per finanziare le attività del club. Ma a una condizione: l’allenatore doveva mandare in campo i calciatori col cartellino di proprietà della Exclusive Sport. Non a caso, la prima a muoversi è stata la Fifa che ha ravvisato in questo accordo la violazione dell’articolo 18 bis del regolamento sullo Status e i trasferimenti dei calciatori, secondo il quale “nessun club deve legarsi a un contratto che permetta alle parti o a ogni altra terza parte di influenzare le prestazioni della squadra, le sue politiche o l’indipendenza relativa a rapporti di lavoro o trasferimenti”.
 
Già di per sé, lo scenario era piuttosto inquietante. Ma purtroppo il calcio è abituato a influenze sempre più forti di gruppi privati sugli assetti proprietari dei cartellini dei calciatori. Stupiva anche l’assoluta segretezza di questa società che non aveva un sito internet e contatti. Infatti poi si è scoperto che, dietro a questo affare, c’erano le scommesse illegali. L’obbligo di far giocare alcuni calciatori era direttamente connesso alla volontà di aggiustare le partite. E si sono annodati i fili di inchieste diverse: a fine febbraio Wilson Raj Perumal era stato arrestato a Helsinki dopo aver esibito una carta d’identità falsa. Sia lui che “Dan” hanno rivestito incarichi societari nella Exclusive Sport. Anche per questo motivo, a fine aprile la Fifa ha localizzato nel sud-est asiatico i maggiori pericoli per l’alterazione delle partite a livello mondiale: “A Singapore c’è l’accademia di chi trucca le partite”, ha detto Chris Eaton, capo della sicurezza della Fifa ed ex investigatore dell’Interpol (una provenienza lavorativa che la dice lunga sull’allarme del governo del calcio mondiale per il fenomeno delle scommesse illegali).
 
Al servizio del gruppo di Singapore ci sono anche alcuni arbitri internazionali. Molti sospetti si sono indirizzati verso il nigeriano Ibrahim Chaibou che ha diretto l’amichevole Nigeria-Argentina dello scorso giugno. Una partita dall’andamento davvero bizzarro: Chaibou ha concesso un rigore ai sudamericani all’8° minuto di recupero dopo che il quarto uomo aveva indicato appena 5 minuti da giocare oltre il 90°. La trasformazione della massima punizione ha fissato sul 4-1 il punteggio, proprio quello che era stato previsto da alcuni flussi anomali di scommesse su un finale con almeno 5 reti (quando la Fifa ha iniziato a indagare su di lui a fine giugno, l’arbitro si è dato alla macchia). E il blitz criminale del gruppo di Singapore ha provocato la momentanea scomparsa del Tampere United. Bloccato il finanziamento di quasi 300.000 euro, in arrivo da Singapore, il club non ha potuto iscriversi al campionato per mancanza di fondi. Da Tampere a Cremona, il calcio pulito ora sa contro chi dirigere i propri sforzi per vincere questa battaglia.

Fonte: Repubblica.it

La Redazione

M.V.

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