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Calcioscommesse, linea dura: tremano le big

Si chiude il processo-bis: condanne per 20 società e 52 tesserati.

Qualche sconto ai club, 51 tesserati sanzionati, quattro calciatori prosciolti. La Commissione Disciplinare ha accettato quasi integralmente l’impianto delle richieste del procuratore federale Stefano Palazzi. Dopo otto giorni di camera di consiglio è arrivata la sentenza di primo grado del processo sul calcioscommesse bis e adesso ci saranno gli inevitabili ricorsi per arrivare alla sentenza definitiva di questo primo troncone della scandalo.
Cominciamo con i club. Qualche sconto per chi ha collaborato. L’AlbinoLeffe è stato punito con 15 punti – che saranno scontati nel prossimo campionato – contro la richiesta di Palazzi di 27 (confermata invece l’ammenda di 90mila euro). Al club lombardo è stata attribuita la responsabilità oggettiva per nove illeciti commessi dai suoi tesserati e la valutazione è stata fatta in via equativa. Si è tenuto conto, è spiegato nelle motivazioni, che la responsabilità oggettiva va graduata e attenuata quando, come nel caso esaminato, la società sia stata danneggiata dagli illeciti commessi dai tesserati. Sconto sì, ma penalizzazione ugualmente pesante per l’AlbinoLeffe che ha già annunciato, con l’avvocato Eduardo Chiacchio, l’appello alla Corte di giustizia federale. Sconto anche per il Piacenza che passa dai 19 punti chiesti a 11: la Commissione ha utilizzato lo stesso criterio per l’AlbinoLeffe. Tolti 2 punti – da 6 a 4 – anche al Novara e lo sconto è arrivato per la collaborazione della società che ha cercato di combattere il fenomeno delle scommesse clandestine arrivando a denunciare una propria gara sospetta per flussi anomali. Il Pescara partirà in serie A con -2 punti mentre il Monza, sanzionato da Palazzi con 6 punti, ne ha avuti 5 e, come il Novara, non sarà escluso dalla prossima Coppa Italia. Per quanto riguarda Samp, Siena e Spezia, sono state confermate le sanzioni pecuniarie nonostante gli illeciti abbiano coinvolto propri attuali tesserati quando però non militavano nell’attuale club.
Mano pesante per i tesserati con la conferma di 5 anni di squalifica, con la preclusione alla permanenza di ogni rango o categoria della Federcalcio, per Sartor, Mario Cassano, Zamperini e Santoni. Per Sartor si parla di una funzione di collegamento con gli asiatici mentre per Zamperini c’è un ruolo di rilievo assunto nell’associazione per delinquere e la partecipazione all’illecito in Cesena-Gubbio.
Curiosa la posizione di Rijat Shala, ex tesserato del Novara per il quale erano stati chiesti tre anni e sei mesi di squalifica da Palazzi per l’illecito commesso in Chievo-Novara del 30 novembre 2011. La Commissione lo ha prosciolto insieme a Achille Coser, ex giocatore dell’AlbinoLeffe (tre anni chiesti), Consonni e Maurizio Sarri, ex tecnico del Grosseto (un anno la richiesta).
Shala, kosovaro di nascita e svizzero di passaporto, era stato tirato in ballo dal pentito Carlo Gervasoni per la combine di Chievo-Novara di Coppa Italia del novembre 2011. Gervasoni parlando di quella partita taroccata ha detto al pm di Cremona che «gli slavi si sono incontrati con Ventola nell’albergo e hanno consegnato a un albanese che giocava nel Novara e adesso che mi fate il nome confermo dovrebbe trattarsi dell’albanese Shala, la somma di 150mila euro». L’avvocato di Shala, Guerrasio, ha discusso sulla nazionalità del calciatore. La Commissione Disciplinare ha scritto che «non sussistono elementi sufficienti per ritenerlo coinvolto nei fatti a lui addebitati».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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