Calcioscommesse, Lepore: “Così la camorra truccava i match”

 

 

Giovandomenico Lepore, capo della Procura della Repubblica di Napoli: i suoi uffici stanno indagando su una nuova Calciopoli?
«Assolutamente no, mai parlato di una “Calciopoli 2”. E poi queste sono definizioni strettamente giornalistiche: quel che conta è il fatto che la Dda di Napoli abbia monitorato ciò che accade in buona parte delle agenzie di scommesse sportive».
Quindi il cuore dell’inchiesta si riferisce al movimento dei flussi economici legati alle giocate sugli eventi sportivi?
«Posso dire che si tratta di un’indagine molto complessa nata mesi fa e destinata a durare ancora molti mesi. La differenza sta nel fatto che l’indagine su Calciopoli partiva dalle partite truccate, noi dalle agenzie di scommesse. Il filone napoletano è sulla frode sportiva ed è stata avviata dal pool di pm che si occupano di reati da stadio».
Sono coinvolte squadre di calcio?
«In maniera indiretta. E’ vero comunque che si indaga anche su partite truccate».
Quali squadre potrebbero essere interessate? Ci sono società della massima serie?
«Squadre italiane, ma anche europee. L’inchiesta è a trecentosessanta gradi. Certo, riguarda anche squadre della serie A».
Può indicare, almeno in grandi linee, l’identikit dei soggetti coinvolti?
«I giocatori, ma anche gli arbitri. Diciamo tutti coloro che avrebbero potuto decidere il destino di una partita. Tutto è in corso: anche i nomi dei calciatori che potrebbero avere avuto un ruolo negli illeciti non sono ancora certi».
Troppe le voci che riguardano, ad esempio, anche il coinvolgimento del Napoli…
«Il Calcio Napoli non c’entra nulla con il nuovo filone d’inchiesta avviato dalla Dda di Napoli».
State accertando anche la presenza della camorra nel calcio scommesse?
«Di sicuro c’è l’ombra dei clan della camorra. E non soltanto i clan di Castellamare di Stabia – come è stato già detto da qualche anticipazione di stampa – bensì anche altri esponenti della criminalità organizzata. Soggetti insomma che avrebbero potuto esercitare una qualche pressione».
Ha detto che l’indagine è di respiro internazionale: c’entra la Spagna, paese dove hanno trovato ospitalità molti latitanti di camorra?
«No comment».
E, sui reati, quali ipotesi potrebbero essere formulate?
«Potrebbe trattarsi di truffa, estorsioni, minacce aggravate. Tutto dipenderà dall’esito dell’inchiesta».
I pm di Napoli si confronteranno con quelli di Cremona?
«Non lo escludo. Potrebbe accadere che le indagini sulle puntate sospette, alla fine, si intreccino».

La Redazione

A.S.

Fonte: Leggo

Vesux

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