Nelle prossime ore, il provvedimento diverrà ufficiale. Intanto il procuratore di Cremona Roberto di Martino ha stabilito che verranno tutti iscritti nel registro degli indagati. E con tutti si intendono calciatori e personaggi citati da Carlo Gervasoni nel suo interrogatorio della scorsa settimana. Si tratta di un atto dovuto, che dunque non sorprende. L’unico dubbio riguardava semmai l’eventualità di procedere con alcune distinzioni, anche perché l’ex-difensore aveva raccontato alcuni fatti semplicemente per “sentito dire” e non per conoscenza diretta. La scelta, invece, è stata quella di iscrivere tutti e poi di procedere con le varie verifiche. Da quanto si è appreso, il numero di calciatori (tra cui alcuni di serie A) aggiunti a quelli già sotto inchiesta dovrebbe aggirarsi intorno alla quarantina. E nell’elenco sarebbero presenti pure alcuni dirigenti di società minori.
INTERROGATORI- Evidentemente, la Procura di Cremona ha attribuito alle rivelazioni di Gervasoni una significativa consistenza. Insomma, quanto raccontato lo scorso 27 dicembre sarebbe stato abbondantemente circostanziato e quindi sufficientemente credibile. Il suo interrogatorio è stato lungo e articolato e il quadro già in mano agli inquirenti si è allargato e arricchito di nuovi particolari. Ci sono state conferme sia su figure già coinvolte in maniera pesante, come Cristiano Doni, sia su alcune soltanto sospettate. Altri personaggi, invece, sono finiti nell’inchiesta per la prima volta. Come anticipato, il coinvolgimento dei nuovi indagati dovrà essere confermato o escluso in base alle indagini. Se da queste emergeranno fatti certi a carico dei diretti interessati, allora anche loro dovranno comparire davanti al magistrato per essere interrogati. La necessità di ascoltare nuove persone, comunque, era già stata anticipata nell’ordinanza con cui il gip Guido Salvini aveva disposto gli arresti domiciliari per l’ex-calciatore Luigi Sartor. Al momento, il calendario dei nuovi interrogatori prevede una nuova convocazione di Doni per il prossimo 11 gennaio.
RACCONTO- Intanto, il settimanale “Oggi” in edicola questa mattina pubblica un’intervista a Raffaella Bosetti, moglie di Gervasoni, giornalista e autrice di due raccolte di poesie. «Mio marito ha sbagliato, ma non lo lascio – ha raccontato -. Il 18 dicembre (giorno dell’arresto, ndr), era il mio compleanno e le mie amiche mi avevano convinto a trascorrere la serata a Milano. Rientrare a casa è stato come ricevere un pugno in faccia. Ho rivisto Carlo dopo 10 giorni. Temevo di trovarmi di fronte una persona diversa, provata, in crisi. Invece ho riabbracciato un uomo sollevato e migliorato da un’esperienza che ti fa ricominciare tutto da zero. Non mi sono mai pentita delle scelte fatte e di aver difeso chi avevo al mio fianco».
IN ARRIVO- Il 10 gennaio potrebbe essere estradato uno dei protagonisti stranieri dell’inchiesta. Si tratta del macedone Rade Trajkovski, fermato all’aeroporto di Atene mentre era in transito proveniente da Singapore. Gli inquirenti sospettano che sia uno dei membri, insieme ai ricercati Hristyan Ilievski e Almir Gegic, del gruppo degli “zingari” che avrebbe cercato di manipolare alcune partite secondo le direttive impartite dall’organizzazione di Singapore. Già dalla prossima settimana, quindi, il macedone potrebbe essere a disposizione del gip Salvini. In Macedonia, Trajkovski ha alle spalle precedenti penali per omicidio, rissa, lesioni gravi, rapina e banda armata.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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