La Corte di giustizia federale ha confermato le sentenze di primo grado della Disciplinare respingendo quasi tutti gli appelli presentati. I giudici d’appello erano orientati in un primo momento verso uno sconto per Antonio Conte, allenatore della Juventus, ma nel corso della Camera di consiglio hanno preso corpo altre considerazione che hanno infine portato alla conferma della squalifica per 10 mesi. Respinti i ricorsi della Procura federale relativi a Pepe, Bonucci, Belmonte e Salvatore Masiello, che restano prosciolti per Udinese-Bari. Respinto anche l’appello per Portanova e Di Vaio in relazione a Bologna-Bari (restano i sei mesi per omessa denuncia a Portanova). Il Lecce ha visto la conferma della sua esclusione dal campionato di B mentre è stato accolto il ricorso del Grosseto che resta nella serie cadetta. Confermato il proscioglimento di Vives. Non è stato accolto il ricorso di Pesoli che si era incatenato sotto la Federcalcio. Per lui resta la squalifica di primo grado.
la lunga notteLa camera di consiglio è stata davvero lunghissima e si è conclusa solo dopo l’una. I giudici hanno affrontato il caso Conte e il caso Grosseto per ultimi. Erano i più spinosi e soprattutto quelli sui quali i pareri erano più discordi. Alla fine dopo un lungo dibattito è prevalsa la conferma della squalifica di Conte anche se si dovranno aspettare le motivazioni per capire in che modo si sia articolata la discussione che, in un primo tempo, aveva anche valutato l’ipotesi di uno sconto. Anche l’appello del Grosseto è stato dibattuto a lungo ma alla fine è prevalsa la linea garantista con l’accoglimento delle tesi difensive dall’avvocato Mattia Grassani per il presidente Camilli e la società.
CONTE La Corta di Giustizia Federale ha confermata squalifica di 10 mesi per Antonio Conte. In realtà è stata parzialmente riformata la decisione su Conte, prosciolto per la gara Novara-Siena, ma squalificato per 10 mesi in relazione ad Albinoleffe-Siena con una rideterminazione della sanzione rispetto alla decisione della Commissione Disciplinare
BONUCCI E PEPE La Corte di Giustizia Federale ha respinto il ricorso presentato dalla Procura federale contro i giocatori della Juventus Leonardo Bonucci e Simone Pepe, gli ex calciatori del Bari Nicola Belmonte e Salvatore Masiello e la società Udinese nell’ambito del processo sportivo sul calcioscommesse. I quattro tesserati e il club friulano – già prosciolti in primo grado – erano accusati per la presunta combine della partita Udinese-Bari del maggio 2010.
ALESSIO Due mesi di sconto al vice di Antonio Conte, Angelo Alessio: la corte di giustizia della Federcalcio, nel processo di appello per il calcioscommesse, ha infatti ridotto da otto a sei mesi la squalifica del collaboratore di Antonio Conte che nella stagione del Siena era suo vice e nello stesso ruolo lo aveva seguito alla Juventus. Il ricorso di Alessio contro la sentenza della Disciplinare è stato parzialmente accolto.
DI VAIO Prosciolto Marco di Vaio, 6 mesi di squalifica per Daniele Portanova (omessa denuncia) e 30mila euro d’ammenda per il Bologna: la Corte di Giustizia Federale ha confermato le decisioni prese in primo grado dalla Commissione Disciplinare Nazionale nell’ambito del processo sportivo sul calcioscommesse. Di Vaio e Portanova erano accusati per la tentata combine della partita Bologna-Bari del maggio 2011.
PESOLI Non è stato accolto il ricorso di Emanuele Pesoli, il giocatore del Siena che si era incatenato sotto la Federcalcio dopo la squalifica di 3 anni che gli era stata inflitta in primo grado dalla Disciplinare nell’ambito del processo sul calcioscommesse e che resta perciò confermata.
LECCE Respinto invece il ricorso del Lecce, contro l’esclusione dalla Serie cadetta. Lecce quindi retrocesso
GROSSETO La Corte di giustizia federale ha accolto il ricorso del Grosseto contro l’esclusione dal campionato di serie B, annullando così la decisione della Disciplinare in primo grado. Accolto anche il ricorso del presidente del Grosseto, Piero Camilli, contro la squalifica di 5 anni.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
G.D.S.
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