Processo di Napoli: l’accusa chiede l’acquisizione del memoriale Facchetti, la presidente Casoria non accetta. Depone anche Zamparini, che conferma l’episodio in cui Moggi avrebbe fatto in modo di far designare Rizzoli per il Palermo a Verona.
NAPOLI, 15 marzo 2011 – Udienza lunga e penultima della fase dibattimentale al processo penale di Napoli su Calciopoli. Il presidente Teresa Casoria ha rinviato al 19 aprile per il deposito della perizia fonica (richiesta sulle ultime telefonate emerse) e ha fissato per il 3 maggio l’inizio delle requisitoria dei pm che vorrebbe chiudere in due appuntamenti. Oggi la seduta dopo l’apertura con Facchetti e l’intermezzo di Zamparini, è vissuta di un esame e un lungo controesame di Nucini che più volte è caduto in contraddizioni smentendo anche le dichiarazioni rese nel suo precedente esame.
Le contraddizioni di Nucini – L’ex arbitro aretino deponeva per la seconda volta e in mezzo c’erano state anche le dichiarazioni bis rese ai carabinieri a Milano. Ma in precedenza c’era stato l’interrogatorio “sportivo” ai tempi di Calciopoli e quello ancora più indietro davanti a Ilda Boccassini nell’epoca in cui lo scandalo non era scoppiato. Oggi Nucini ha negato che le domande della pm milanese avessero riguardato i suoi rapporti e le sue confidenze con Giacinto Facchetti, ma nella deposizione precedente aveva detto il contrario. In precedenza c’erano stati attimi di tensione anche con la presidente del collegio giudicante Teresa Casoria, che gli aveva detto “lei si sta squalificando come teste”, dopo una battuta dell’ex arbitro rivolta agli avvocati sulla famosa scheda telefonica consegnata, secondo le sue parole, da Fabiani, uno degli imputati: “Allora diciamo che la scheda me l’ha dato Guglielmo Marconi e a Torino c’era Giuseppe Garibaldi…”. La Casoria ha più volte fatto riferimenti polemici allo scarso valore probatorio dei testi, stoccate più che evidenti ai pm Narducci e Capuano. D’altronde in aula c’era una tensione particolare. I due pm infatti hanno chiesto la ricusazione della Casoria perché nel procedimento disciplinare che la riguarda e su cui il Consiglio Superiore della Magistratura deciderà l’8 aprile, i due pm sono testimoni di accusa.
A seguire la cronaca della giornata di una delle sedute più lunghe del processo.
- 17.03 – L’udienza è terminata con l’avvocato Gallinelli (difensore dell’arbitro De Santis) che ha chiesto l’acquisizione del verbale dell’interrogatorio di Nucini da parte della pm Boccassini a Milano, la quale in precedenza aveva interrogato lo stesso Nucini. L’imputato Luciano Moggi in chiusura, dopo che Nucini aveva ripetuto di aver avuto da lui e Fabiani una scheda telefonica al Concorde di Torino, ha spiegato che quello era l’hotel dove vivevano i giocatori della Juve e sempre assediato dai tifosi e che non avrebbe mai dato appuntamento lì a un arbitro in attività.
ore 15.10 – Finito l’esame di Zamparini che ha ricordato l’episodio di quando andò a Torino per cose di mercato e parlò di arbitri buoni per la gara col Verona. Moggi fece una telefonata a qualcuno e lui ebbe proprio Rizzoli. Ne parlò in una riunione di Lega e dopo un po’ Giraudo lo chiamò e disse qualcosa sulla gratitudine. Pairetto dichiara che a quel sorteggio non erano presenti né lui né Bergamo. L’avvocato Prioreschi deposita il verbale del sorteggio effettuato da Manfredi Martino. Riprende l’esame di Nucini da parte dell’avvocato Gallinelli (difesa De Santis).
ore 14.45 – Zamparini ha chiesto di anticipare il suo esame perché deve partire ed è accontentato. Il controesame di Nucini riprenderà dopo.
- ore 14.40 – Dopo una pausa riprende l’esame di Nucini da parte delle difese. Dopo toccherà al presidente del Palermo Zamparini.
ore 14 – La seduta è stata momentaneamente sospesa.
ore 13.13 – Polemiche nel controinterrogatorio di Nucini in merito al numero della scheda telefonica avuta da Fabiani. Prioreschi e la Morescanti contestano le dichiarazioni rese nella testimonianza precedente (“non ricordo il numero di quella scheda telefonica”). La Casoria deve intervenire nella polemica tra teste e avvocati.
ore 11.53 – Terminata la testimonianza di Facchetti, è cominciata quella di Nucini.
ore 10.47 – Iniziata l’udienza di Calciopoli. Si parte con Gianfelice Facchetti interrogato dal pm Capuano che ripercorre il memoriale del padre. Si tratta di appunti riservati che Giacinto scrisse di suo pugno sul “sistema Moggi” e che i pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano hanno fatto entrare fra le carte del dibattimento. Nelle righe scritte dal dirigente interista scomparso nel 2006, proprio poche settimane dopo lo scoppio di Calciopoli, si fa riferimento anche alle confidenze di un arbitro, Danilo Nucini. Al termine, i pm chiedono l’acquisizione del memoriale di Giacinto Facchetti ma la Casoria non accetta (dichiarando: “Decisione presa a maggioranza”). In corso il controinterrogatorio da parte dei difensori di Moggi.
Nucini e Zamparini – Proprio Nucini, che è già stato interrogato nel processo, è un altro testimone della giornata che dovrebbe chiudere il supplemento d’indagine chiesto dall’accusa. Infine viene data per certa anche la presenza di Maurizio Zamparini. In un’intervista radiofonica a Radio Radio, il presidente del Palermo aveva raccontato un suo incontro con Luciano Moggi, nella stagione precedente a quella “incriminata” di Calciopoli: di fronte ai suoi lamenti per direzioni arbitrali deludenti per il Palermo e in vista di una partita delicata contro il Verona, Zamparini si sarebbe dichiarato “preoccupato”. L’allora d.g. juventino avrebbe alzato il telefono prenotando Rizzoli (nome che il direttore sportivo rosanero Foschi aveva fatto precedentemente al suo presidente come “miglior arbitro del momento in serie B”), poi regolarmente designato.
Ricusazione – L’udienza è a rischio imbarazzo. I pm hanno infatti avanzato nei giorni scorsi la richiesta di ricusazione per la presidente Teresa Casoria, sotto procedimento disciplinare del Csm (decisione attesa l’8 aprile a Palazzo dei Marescialli dopo un primo round in Corte d’Assise il 25 marzo a Napoli) dove proprio Narducci e Capuano risultano testimoni d’accusa. In ogni caso, anche nel caso in cui la Casoria fosse costretta a passare la mano, il processo non ripartirebbe da zero. Il nuovo presidente – al di là di un tempo necessario per la rilettura di tutti gli atti – erediterebbe tutta la vicenda processuale che sta chiudendo la fase dibattimentale per entrare in quella di requisitorie dell’accusa e arringhe delle varie difese.
Fonte Gazzetta dello Sport
La Redazione
P.S.
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