E alla fine i suoi nervi hanno ceduto. Ha pianto Mimmo da Cercola. Il ragazzone napoletano di 26 anni, cioè il super difensore Domenico Criscito convocato in Nazionale a Coverciano per gli imminenti Europei ha pianto. Perché ha saputo che la maglia azzurra non l’avrebbe più vestita. Non i questo torneo. Perché gli era arrivato l’avviso di garanzia del calcioscommesse ed anzi aveva dovuto subire anche una perquisizione. Mimmo non ce l’ha fatta più: «Ho pianto e non me ne vergogno. Sono innocente, in tanti mi dovranno chiedere scusa», parole forti, fortissime quelle pronunciate ieri perché il ragazzone non ci sta. È ferito. Ferito anche dal fatto che l’altro difensore, Bonucci, pur essendo anche lui indagato parte invece per il torneo.
Criscito, difensore oggi allo Zenit San Pietroburgo, dovrà certo affrontare l’iter degli atti che la Procura di Cremona gli ha spedito. Ma Domenico oltre a spiegare vuole comunicare la sua amarezza perché, ad esempio: «Anche in Russia è arrivata questa brutta voce». E ieri si è sfogato, affrontando il sogno spezzato: «Ho sempre sognato di giocare con la Nazionale, ho giocato un Mondiale e volevo giocare questo Europeo. Purtroppo mi è stato negato».
Negato. Domenico Criscito non può soffocare il rammarico per non disputare Euro 2012: «Sia io che Bonucci dovevamo essere dell’Europeo. A me è arrivato l’avviso di garanzia, ma questo vuol dire tutelarsi dall’accusa, non essere colpevole. Io sono innocente. La mia immagine è diventata brutta davanti a tutta Europa». E allora? Criscito va avanti comunicando quasiinsofferenza: «Mi devo ripulire l’immagine. Io sono un ragazzo che è sempre stato leale in campo e fuori e purtroppo mi trovo in questa cosa che è molto brutta. Mi dispiace per la Nazionale, per la famiglia. È stata una cosa inaspettata». Ma agli atti c’è quella foto che lo ritrae con Sculli del Genoa e con il pregiudicato Altic, insieme a due ultrà rossoblu, vigilia di un derby con la Samp quando Mimmo era con i genoani. Criscito lo sa e replica con la sua versione: «Io con la tifoseria del Genoa ho un grandissimo rapporto, sono stato tantissimi anni lì ed è normale che se vogliono un chiarimento io lo do perché sono una persona intelligente e di sicuro non mi vado ad immischiare in situazioni non belle».
Ma possibile che quella foto, quella faccenda che si riferisce al derby dell’8 maggio 2011 che finì 2-1 per i rossoblu nel recupero gli debba addirittura costare il torneo europeo? «Tutto è iniziato nella settimana del derby, – sottolinea Criscito – quando una dichiarazione del sindaco diceva che voleva un derby di solidarietà. Da lì i tifosi hanno cominciato ad avere qualche dubbio. Noi, nel secondo tempo, abbiamo giocato male e tutti giustamente hanno avuto quel dubbio».
Contro il quale il difensore reagisce e ricorda: «Noi siamo andati in campo per vincere, il derby è sempre un derby, e non abbiamo mai tirato indietro la gamba perché sapevamo quanto ci tenessero i tifosi a mandare la Sampdoria in B. Io, personalmente, alla Sampdoria avevo Palombo che era molto amico e mi è dispiaciuto, però in campo sono, tra virgolette, tutti nemici e in quella partita siamo andati in campo per regalare questa gioia ai tifosi e mandare la Sampdoria in B».
Criscito attacca: «Non ci sto a passare per capro espiatorio. L’esclusione dalla lista ha fatto sì che fossi considerato simbolo dello scandalo. Con un attimo di valutazione in più, sarebbe stato evidente che non c’entravo niente. Al posto della Figc avrei letto l’ordinanza. Mi aspetto il proscioglimento pieno, possibilmente rapido». Il 10 l’Italia debutta agli Europei. E Mimmo che farà? «Tiferò per i miei amici-compagni anche se con una grande amarezza e tristezza dentro. Voglio giustizia».
In serata il presidente della Figc Giancarlo Abete interviene: «Vicenda difficile ma nel ragazzo c’è fiducia che ne uscirà. La sua amarezza è comprensibile».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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