L’ex marito della Ventura alla Ginesio «Li ho spiazzati ammettendo che anch’io scommettevo»
ROMA. Spunta una talpa nella Lega calcio che avrebbe informato dello stato dell’inchiesta Cristiano Doni e Stefano Bettarini. È proprio Bettarini a parlarne in una intercettazione telefonica registrata dalla polizia nello stesso giorno in cui l’ex calciatore è stato sentito dalla giustizia sportiva. Subito dopo l’incontro, l’ex marito di Simona Ventura ha chiamato Stefania Ginesio, segretaria del giudice sportivo, dalla quale, secondo le indagini, lui e altri calciatori raccoglievano informazioni sulle inchieste, e le ha detto: «Li ho spiazzati», ammettendo di scommettere ogni tanto e ammettendo di essere stato tesserato dal Chievo «per pubblicità».
La telefonata viene fatta il 7 luglio. Bettarini dice: «Sono andato, mi hanno chiesto: “Ma lei scommette?” E io: “Certo! Ogni tanto scommettevo”. Una volta che ho letto le intercettazioni ho capito che nascondere era una cagata micidiale». E Ginesio risponde: «Esatto. Quindi li hai spiazzati». «E li ho spiazzati – insiste l’ex calciatore – però, quello che ti voglio dire è che loro… Io volevo evitare di dirlo, perché per non andare incontro alla sanzione, capito? Che però, secondo me, se capiscono che io non ero un atleta tesserato, ma solo tesserato per pubblicità, eh». «No – replica la donna – sei fuori comunque… ma sicuramente non possono farti niente, se non giocavi, non hai mai scommesso sul Chievo, cioè non c’entri un c… col Chievo, quindi. Non possono darti la squalifica per te che non giocavi più, capito? Perché tu non stavi più giocando». Bettarini: «No, a me più che la squalifica, mi preoccupa la multa». Ginesio: «Beh chiaro… Ma no, secondo me tu… non ti daranno neanche la multa vedrai».
La presenza di una talpa viene confermata anche da Cristiano Doni che non ha esitato a cercare l’aggancio in Lega calcio, con il suo collega Thomas Manfredini e con lo stesso Bettarini. Nelle migliaia di atti depositati nell’inchiesta, infatti, si legge che da Stefania Ginesio i calciatori ricevevano «particolari dell’inchiesta diversamente a loro sconosciuti» e ricevevano «preziosi consigli sulla strategia da riferire ai propri legali per contrastare le accuse del procuratore federale».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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