Spunta anche il nome di Bobo Vieri nell’inchiesta sul calcioscommesse. A farlo è Ivan Tisci , uno degli indagati del gruppo degli “zingari”, in una telefonata a Antonio Bellavista (l’ex capitano del Bari attualmente in carcere) del 21 marzo 2011, il giorno dopo Inter-Lecce. Tisci, scrivono gli investigatori in un brogliaccio di un’intercettazione allegata agli atti dell’inchiesta, “si lamenta del comportamento di Bressan (ex giocatore agli arresti, ndr) e dice che dopo averlo tenuto in stand by fino a stamattina” aggiunge che “l’hanno fatta saltare perche ‘il boss’ non ha soldi da puntare”. A questo punto, proseguono gli investigatori, “Tisci gli chiede se ha visto cosa gli ha scritto ieri sera e che a Milano ha incontrato Bobo Vieri, il quale gli ha detto che non ha vinto molto e ha giocato da casa con il pc”. Tisci, concludono i poliziotti, “dice di averlo imbeccato e Vieri sapeva dell’over 3,5 dell’Inter”. La conversazione riprende successivamente quando Bellavista richiama Tisci. “Il quale – secondo gli investigatori – riprende il discorso raccontando la conversazione avuta con Bobo Vieri dalla quale ha capito che loro hanno fatto casini perché non hanno saputo fare niente… perché di là non hanno voluto fare… han voluto giocare… il primo tempo dice che…palo…cose… poi alla fine l’ultimo quarto d’ora si sono messi d’accordo perché non è venuto il gol. Quindi prima diciamo che è stata una mezza cosa che è venuta fuori, ma non perché l’hanno fatta…loro…”. Gli investigatori annotano inoltre che Tisci sottolinea che “l’hanno tolta dalle scommesse quando è iniziata a scendere la quota a 2,80…2,40”.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
A.F.
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