È stato il suo grande accusatore della prima ora e adesso aggiunge altri particolari. Informazioni che, incrociate con i dati dei tabulati telefonici, porterebbero a nuove accuse nei confronti di Stefano Mauri. Carlo Gervasoni, l’ex calciatore della Cremonese passato poi al Piacenza, uno dei pentiti dell’inchiesta sul calcioscommesse, è stato interrogato ieri per sei ore dal pm di Cremona Roberto Di Martino. Un’audizione fiume che ha permesso alla procura di raccogliere elementi inediti a carico del capitano della Lazio.
Al centro della deposizione di Gervasoni, gli incontri del maggio 2011 Lazio-Genoa e Lecce-Lazio. «Ho appreso da Gegic che gli slavi si incontrarono lo stesso giorno della partita con Zamperini, che poi li mise in contatto con Mauri della Lazio», si legge nel primo verbale dell’ex calciatore della Cremonese a proposito di Lazio-Genoa. Mentre in riferimento a Lecce-Lazio, finita 2-4, ha puntualizzato: «Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero di nuovo in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente, avuto questo contatto con Mauri, furono corrotti sei o sette giocatori del Lecce tra i quali ricordo solo Benussi e Rosati». In merito a queste partite ieri Gervasoni ha approfondito il ruolo di Mauri e ciò che ha raccontato, stando a ciò che trapela dalla procura, «combacia con i tabulati del capitano laziale». La scheda «dedicata» attraverso cui Mauri avrebbe mantenuto i contatti con l’organizzazione era intestata alla fidanzata di un gestore di sito di scommesse. E proprio tracciando la sim di Samantha Romano, parrucchiera e compagna di Luca Aureli, i magistrati hanno ricostruito la rete di contatti tra Mauri, Hristijan Ilievsky e Almir Gegic, i capi degli zingari. Incontri, movimenti e appuntamenti prima e dopo le partite incriminate.
In seguito ai primi arresti della procura di Cremona, eseguiti il primo giugno 2011, il clan di Singapore avrebbe offerto a Gervasoni un posto in una squadra all’estero o un aiuto economico in cambio del suo silenzio. È l’altra rivelazione fatta al pm dall’ex difensore, che ha spiegato come venisse pagato. In particolare per Lazio-Genoa e Lecce-Lazio ha precisato di aver ricevuto soldi dal gruppo a prescindere dal suo apporto nella combine. Sarebbe stato pagato perché, pur avendo un ruolo secondario, era intrinseco al sistema e seguiva le varie fasi delle scommesse.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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