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Calaiò, quel gol senza esultare: Napoli è nel mio cuore

L’arciere delle due promozioni all’ottava rete stagionale: «I miei tifosi capiranno il gesto»

Ottavo gol in campionato, festeggiato alzando le mani per «scusarsi» con i vecchi amici e senza esultare. «Non potevo, a Napoli ho trascorso quattro anni fantastici». Emanuele Calaiò, l’arciere azzurro che firmò le promozioni del 2006 in serie B e del 2007 in serie A, ha chiesto scusa anche ai tifosi del Siena dopo il primo gol da ex, terminata la partita e abbracciato Lavezzi, suo compagno per una stagione a Napoli, quando venne centrato un altro importante obiettivo, la qualificazione all’Intertoto.
«Capiranno, i senesi, le ragioni della mia mancata esultanza. Loro sanno che sono un generoso e che darò tutto per la salvezza. Mi piacerebbe poter dire che sicuramente la conquisteremo, però so che dovremo sudare fino alla fine», ha spiegato Calaiò, seguito in tribuna dalla moglie Federica, napoletana del Vomero, e da altri familiari, compreso il fratello Umberto, procuratore calcistico. Dopo il divorzio da De Laurentiis, non si sono mai ascoltate velenose parole da parte di Calaiò, primo colpo della gestione del produttore cinematografico: costò 3,5 milioni di euro nel dicembre 2004, quand’era attaccante del Pescara in serie B. «Sono legato al Napoli, ho vissuto un’esperienza professionale molto importante in quella squadra e ho trovato giusto non esultare per una questione di rispetto».
Il punto è stato preso con rammarico. «Certo, a pochi minuti dalla fine credevamo di esserci assicurati una vittoria che sarebbe stata storica, perché il Napoli è un grande club e partecipa alla Champions League, e importante ai fini della lotta della salvezza. La prestazione del Siena è stata perfetta, anche considerando la qualità degli avversari. Il Napoli è nettamente migliorato dopo l’ingresso di Lavezzi: lui è in grado di fare la differenza». Emanuele l’umile non si è riconosciuto particolari meriti per il punto. «Ho fatto gol, in fondo è il mio mestiere, anche se cerco di dare una mano ai compagni di altri reparti». Come ha fatto Cavani, con cui ha scambiato la maglia negli spogliatoi: d’altra parte, il Matador è stato l’attaccante del Palermo, la squadra della città di Calaiò, ed è la stella del Napoli, la squadra che è rimasta nel suo cuore. «Se proprio bisogna fare i complimenti a un calciatore del Siena, questo è Pegolo: ha fatto parate straordinarie, in particolare l’ultima sul tiro di Pandev che avrebbe potuto costarci il punto».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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